Bianconiglio e Gegeniglia
   I VIAGGI E LE GITE DI DUE MOTOTURISTI

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  E.428 FS ovvero il Coccodrillo Italiano: un'eresia?

Krokodil” (“Cocodrillo”) è il nomignolo che venne assegnato alle locomotive elettriche gruppo Ce 6/8 delle SBB CFF FFS. Espressamente progettate per l’esercizio merci sulla tortuosa ed acclive linea del San Gottardo (e poi adottate anche dalle OBB), avevano uno schema meccanico particolare, necessario per un’agevole inscrizione in curva. Il loro rodiggio (1’C)(C1’) indica che la locomotiva è composta da due semicarri, ognuno con tre assi motori (accoppiati da bielle) e un asse portante di guida. I semicarri sono carrozzati con un lungo e basso avancorpo che contiene il motore di trazione e gli ausiliari, e sono collegati tra loro con uno snodo articolato; la cassa che contiene il trasformatore e le cabine di guida appoggia elasticamente su entrambi i semicarri.



Locomotiva SBB Ce 6/8 14253, Luino, V Giornata dei Trasporti d'Epoca, 24 giugno 1989

Molte fonti citano come principale origine del nomignolo la sola forma della locomotiva, che appare lunga, bassa e aggressiva come appunto un coccodrillo; a mio avviso l’etimo discende anche e soprattutto dall’articolazione dei due semicarri. Quando la locomotiva affrontava curve e controcurve assumeva un andamento snodato simile all’incedere del rettile, e i biellismi ricordavano le zampe. L'interpretazione originale ha tuttavia fatto sì che altre macchine con un profilo della cassa simile, benché non articolate, venissero battezzate “Coccodrilli”, come le E94 delle DR. Se ne parla diffusamente e simpaticamente sul bel blog SCALAENNE

Consideriamo adesso la FS E.428, di rodiggio (2’Bo)(Bo2') e… dapprima ringraziamo il fallimento della E.326.



Locomotiva FS E.428.014, Milano, 75° Anniversario Milano Smistamento, 9 aprile 2006

Con il successo delle E.625-E.626 nell’esperimento a corrente continua 3kV, il Servizio Materiale e Trazione delle FS iniziò la progettazione di locomotive per treni viaggiatori pesanti e veloci e, seguendo la scuola trazionistica del vapore, ipotizzò locomotive dotate di assi motori con ruote di grande diametro e carrelli portanti di estremità (dalla figura si evince anche la sofferta ma fruttuosa gestazione delle E.424, piccole grandi locomotive sopravvissute fin quasi all'anno 2000, prima o poi ne parlerò)

Le E.326 però, con il loro rodiggio 2’Co2’, dal passo rigido di ben cinque metri e dalle ruote di due metri di diametro si dimostrarono così aggressive verso l’armamento da far immediatamente riconsiderare il progetto del rodiggio delle E.428 che, nelle prime intenzioni, avrebbe dovuto essere 2’Do2’.

Le E.428 vennero così realizzate (prendendo esempio molto probabilmente dalle possenti GG1 di oltreoceano, rodiggio (2'Co)(Co2')) con un telaio di due semicarri con ciascuno due assi motori e un carrello portante a due assi, i due semicarri essendo uniti da uno snodo sferico per assicurarne l’articolazione. La lunga cassa che conteneva la cabina AT e le due cabine di guida era appoggiata sui due semicarri i quali erano dotati, nella prima serie, di due piccoli avancorpi solidali ai semicarri stessi: anche se le proporzioni erano completamente diverse da nascondere la caratteristica, di fatto la E.428 era articolata come un Krokodil.

Tra l'altro nelle idee dell'ing. Bianchi per le E.326 e le E.428 si ipotizzavano locomotive con un design dal profilo simile a quello del Coccodrillo svizzero, ma nel progetto definitivo gli avancorpi quasi sparirono a favore della cassa, altrimenti non sufficiente a contenere tutta la circuiteria AT. Ma perchè, in fondo, gli avancorpi? e non solo su queste macchine ma anche nella maggior parte delle nostre trifasi, in tutte quelle di scuola italiana e ungherese, ma stessa cosa all'estero... Perché i macchinisti, abituati a condurre locomotive a vapore e quindi ad avere davanti una lunga caldaia, barattavano volentieri un peggioramento di visibilità pur di avere "un po' di muso" davanti a loro, deterrente in caso di incidente.

Tornando al tema della pagina e per concludere, vista l'articolazione del telaio vi sembra proprio un’eresia chiamare Coccodrillo la E.428?  :-)

 


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