Bianconiglio e Gegeniglia
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La centrale elettrica di Preci (PG)
già di proprietà della “Società Altiforni Fonderie e Acciaierie di Terni”
poi ENEL, Elettrogen, Endesa, E.ON e ad oggi (2018) ERG


Lo scorso giugno 2018, durante un tour mototuristico nelle Marche in compagnia della Sezione Motociclismo del CRA FNM, abbiamo sconfinato in Umbria per visitare la Cascata delle Marmore sotto la quale sorge la centrale elettrica di Galleto, ora di proprietà della ERG.

Non essendo soli, non abbiamo potuto dedicare all’impianto nessuna attenzione e la cosa sarebbe finita lì se non che, nel percorrere durante il ritorno la SP209 della Valnerina, la nostra attenzione fu catturata da quello che sembrava un serbatoio pensile sul crinale di una collina.

Avvicinandoci, notavamo che dalla base del serbatoio partiva una condotta forzata: “ma allora è una torre piezometrica…” e infatti in un lato della valle c’era una centrale elettrica. Non riuscendo a leggere la targa sul cancello, abbiamo memorizzato il toponimo della frazione successiva, Cervara. La curiosità era forte, nelle immediate vicinanze non c’erano invasi né –apparentemente- dislivelli tali da giustificare una torre piezometrica… o sì?

 

 

Rientrati a casa è iniziata la ricerca su Internet spulciando tra i link per trovare notizie su quell’impianto. Ci sono voluti un po’ di arzigogoli per capire che si tratta della centrale elettrica di Preci, facente parte del Nucleo Idroelettrico di Terni ora di proprietà di ERG che gestisce tre aste sui fiumi Velino, Nera (di cui fa parte questa centrale) e Tevere.

 

Alcune fonti sulle aste idroelettriche del Nucleo di Terni sono ai seguenti link:

La centrale è stata poi identificata su Google Maps, grazie ad altre fonti citate di seguito, a queste coordinate e da lì grazie alle viste 2D/3D si vede come è alimentata: dalla centrale di Visso, 9 km più a monte, una condotta in pressione (probabilmente in cemento) esce in superficie grazie a un grosso tombino a queste coordinate (raggiungibile per strade sterrate apparentemente aperte al traffico) e prosegue con un canale all’aperto lungo circa 650 m che alimenta una vasca di carico. Da qui una prima tratta in pressione di lunghezza in 350 m per 40 m di dislivello (stimata con “Misura distanza” di Google e con le isoipse della vista rilievo. Grazie Google Maps per il tuo aiuto ai cartografi dilettanti!) porta al punto dove sorge la torre piezometrica (che quindi deve essere alta almeno/circa 45 m) e quindi con una deviazione di circa 45° scende con una condotta forzata in acciaio alla centrale, circa 220 m di lunghezza per 80 di dislivello. L’acqua turbinata viene poi restituita al Nera con un’altra condotta.

 


 

 

Quanto segue è tratto dalle pagine:

La centrale elettrica di Preci è inserita all’interno del nucleo idroelettrico di Terni (NDR: al 2018 di proprietà di Erg), che comprende tutte  le centrali poste lungo il medio Tevere, il fiume Nera e il fiume Velino. Tutti gli impianti del nucleo sono controllati dal posto di teleconduzione di Villavalle.

L’impianto idroelettrico è situato in provincia di Perugia nello splendido contesto paesaggistico della Valnerina. Fu costruito, su progetto dell’Architetto Cesare Bazzani, nel luglio 1928 dalla Società Terni. E’ considerato di tipo fluente, la sua utilizzazione si inserisce nel corso superiore del Nera da quota 610 m a quota 447,60 m. Inizia a valle dell’abitato di Visso e termina prima della confluenza del torrente Campiano nel fiume Nera.

L’edificio è ubicato in località Case Sparse di Corone (NDR: su Google Maps lo si trova agevolmente con il  toponimo confinante, Pontechiusita), disposto con il lato maggiore parallelo al fiume Nera , la pianta è pressoché quadrata (40 x 41 mq).
 
La centrale utilizza le acque di scarico della centrale di Visso e quelle del torrente Ussita, sbarrato a quota 610 metri. Dall’opera di presa ha origine una breve galleria fino a una camera di regolazione, quindi per mezzo di un canale derivatore lungo 9 km viene alimentata la vasca di carico. NDR Da qui parte un altro canale derivatore lungo circa 360 m fino alla torre piezometrica, quindi la condotta forzata lunga circa 215 m.

Nella sala macchine a quota 455,40 m sono installati due gruppi costituiti da una turbina Francis ad asse verticale della potenza di 5,2 MW accoppiata ad un generatore da 6,5 MVA; nella sala adiacente sono collocati tre trasformatori, due di servizio agli alternatori e uno che alimenta un quadro per la distribuzione  locale. Nel terzo corpo di fabbrica, che è articolato su più piani è disposta la stazione elettrica A.T.

La portata massima derivabile è di 8,60 mc/sec mentre quella turbinabile è di 11,00 mc/sec, il salto utile è di 150,89 m. Il bacino imbrifero sotteso è di 126,58 kmq.

Per lo scarico e la restituzione delle acque al fiume Nera è stata costruita una galleria lunga 690 m in pendenza dello 0,865% avente sezione liquida di 8,00 mq che convoglia le acque a valle della centrale immettendole nel Nera a quota 447,60 m.

Scheda tecnica
Anno di entrata in servizio: 1928
Categoria impianto: F (fluente)
Salto di concessione: 150,89 m
Portata max.: 9 mc/sec
Tipo turbina: F (Francis)
Potenza efficiente: 10,00 MW
Numero gruppi e potenza: 2x 5200 kW
Produzione media giornaliera: 42,86 GWh

 

Si citano inoltre le seguenti pagine del sito "ArcheologiaIndustriale.org":

Spigolature di storia del complesso di centrali che costituirono poi il Nucleo Idroelettrico

http://www.archeologiaindustriale.org/cms/lofficina-idroelettrica-porto-la-luce-terni/

http://www.archeologiaindustriale.org/cms/erg-nucleo-idroelettrico-di-terni/

http://www.archeologiaindustriale.org/cms/erg-nucleo-idroelettrico-terni-seconda-parte/

 

Museo di turbine a cielo aperto

http://www.archeologiaindustriale.org/cms/museo-cielo-aperto-turbine-vicino-cascata-delle-marmore/

Altre informazioni disponibili sul sito della Provincia di Terni:

http://cms.provincia.terni.it/on-line/Home/Areetematiche/Cultura/Storiediluoghitracced146incanto/Iluoghidellavoro/LacentralediGalleto.html

  


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