Bianconiglio
e Gegeniglia |
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Seconda uscita con il (per noi) nuovo corso del CRA FNM, prenotata "al buio" nel lontano marzo senza conoscere nessuno della compagnia tranne Franco, che abbiamo visto alle Grotte di Borgio Verezzi ma che non parteciperà a questo viaggio: anche se noi eravamo già stati nelle Marche, sia a due che a quattro ruote (comportandoci come se ne avessimo due) l'offerta del CRA in mezza pensione in riva al mare era troppo allettante; in più l'ultimo viaggio in auto del 2016 ci aveva lasciato il desiderio di ripercorrere molte strade in moto, ed eccoci qui... e col senno del poi, tra Bandiere Arancioni * e Borghi più belli d'Italia * ce ne sarebbe ancora da vedere... Lunedi 11 giugno 2018:
Saronno – Porto Recanati hotel “Brigantino” Km 480 circa (per noi
450 da Milano) Al CRA hanno fatto troppo
copia-incolla: i puntelli sono quelli delle gite in pullman ;-)
ROAD BOOK: SARONNO – Ingresso A8 – A4 – Uscita PESCHIERA – SR249 – VALEGGIO SUL MINCIO – ROVERBELLA – SR10 CASTEL D’ARIO – NOGARA – SS12 OSTIGLIA – SP482 CASTELMASSA – SR6 OCCHIOBELLO – SS16 S.M.MADDALENA – FERRARA – PORTOMAGGIORE – ARGENTA – ALFONSINE – RAVENNA – SS3Bis – Ingresso A14 CESENA NORD – Uscita MAROTTA-MONDOLFO – SP424 PONTE RIO – S.FILIPPO sul CESANO – SP14 CORINALDO – SP17 OSTRA – JESI – SP362 CASTEL ROSINO – SP3 CASENUOVE – CAMPOCAVALLO – LORETO - HOTEL
Siamo quindi presenti, alle 7.50 (anzi, alle 7.30), al puntello all'AdS Lambro Sud della A4 dove troviamo Lucio e Maurizio (questa volta senza Monica): qui occorre citare un antefatto e la sua rapida risoluzione dovuta forse alla sfacciata fortuna del Bian.
Il gruppo da Saronno arriva verso le 8.20, evidentemente non era stato tenuto buon conto del traffico della A8/9 e della A4 il lunedì mattina, si parte e si arriva a Peschiera verso le 9.30. Qui il gruppo proseguirà per l'itinerario programmato mentre noi, Lucio e Maurizio andiamo all'officina BMW Motorrad di Peschiera per il suo appuntamento. Qui, molto freddamente, ma anche molto velocemente e molto gratuitamente un meccanico trova il bullone mancante adatto e li serra tutti e quattro come si deve.
Un'oretta dopo noi quattro solinghi siamo pronti per ripartire: che fare? Tagliare via autostrada per Modena e Bologna per scendere nelle Marche guadagnando tempo? Ma no, Lucio è dell'idea di seguire il giro originario, ed eccoci ad attraversare la pianura Padana: non solo Padana (passeremo in prossimità di Mincio, Reno, Adige...) ma parecchio, parecchio pianura... e la percorreremo "volando troppo basso" pur stando attenti agli autovelox. Il primo tratto è tra le
colline moreniche del Garda, qui vicino ci sono i bei borghi di
Borghetto sul Mincio e Castellaro Lagusello, poi si entra nella
pianura vera e propria, non distanti dai luoghi d'origine del casato
del Bian. Passiamo a nord di Mantova per Roverbella e Castel d'Ario
(luogo natio di
Tazio Nuvolari, il "Mantovano Volante"),
le Grandi Valli Veronesi a Nogara e ci avviciniamo al Po a
Ostiglia senza vederlo, non attraverseremo il ponte che porta a
Revere.
Ripartiti alle 14.30, Argenta ci accoglie con l'unico viale alberato di platani della giornata, a seguire Alfonsine e la periferia di Ravenna dove pieghiamo verso Cesena per infilare l'autostrada A14, la parte finale paesaggistica dell'itinerario verrà saltata. Arriveremo all'hotel alle 17.30 scortati da Roberto e Mariangela dopo una sosta di mezz'ora per rifornimento in autostrada, cambio lampadina posteriore e abbondante reidratazione del Bian, provato da tanta pianura sotto il sole, mentre il gruppo che ci precede arriverà alle 17 circa. L'hotel Brigantino è proprio sul mare, in località Scoglitti tra Porto Recanati e il promontorio del Conero. Spiaggia privata, piscina, terrazza, tutto molto accogliente e con personale gentile e disponibile. Idem per l'annesso ristorante Il Brigante. "Brigantino" è una snella nave a due alberi il cui equipaggio, secondo certe fonti, era anticamente costituito da una brigata i cui componenti erano detti sempre secondo le medesime fonti "Briganti". Di fatto il termine ha la connotazione di "bandito", ma alla buona la nostra allegra brigata è fatta da simpatici briganti! Le nostre camere sono tutte lato strada, da lì vediamo il Santuario di Loreto che in linea d'aria dista poco meno di 4 km. Basta andare sulla terrazza per poter vedere il mare, che arriva proprio lì sotto, e il Conero.
Martedì 12 giugno 2018:
Porto Recanati – Jesi – Macerata – Recanati Km 180 ROAD BOOK: HOTEL – LORETO – CASTELFIDARDO – SP361 OSIMO – SP8 FILOTTRANO – SP362 JESI – SP502 CERRETE – CINGOLI – CESOLO – S. SEVERINO MARCHE – SERRAPETRONA – SAVIGNANO – SS77 Var. – Uscita MACERATA OVEST – SP77 – MACERATA CENTRO – SAMBUCHETO – RECANATI – LORETO – HOTEL
Si parte alle 9.00 dopo la colazione: nel primo tratto non ci godiamo molto la strada, è una giornata lavorativa e attraversando i paesi si incontra il traffico locale. Ci fermiamo dalle 10.20 alle 12.20 a Jesi per la visita della città, da noi già vista in due passate occasioni delle quali scrivemmo:
Bian rivedrà volentieri Macerata: ci aveva passato un mese quando era una recluta dell'Aeronautica Militare. Guida Rapida TCI alla mano, eccoci a scoprire Piazza della Libertà con il Municipio, la Loggia dei Mercanti, la bella Torre Civica con l'Orologio Planetario e la chiesa di San Paolo Apostolo. Più avanti la Cattedrale di San Giuliano (Duomo) e la preziosa Basilica di Santa Maria della Misericordia, la più piccola Basilica del mondo. Attraverso i vicoletti passiamo dietro lo Sferisterio e rientriamo alle 18 al punto di raccolta attraverso piazza Mazzini e altri vicoli passando accanto a San Giovanni, il cui fronte è in ristrutturazione ma le absidi catturano la vista. Alle 19 siamo in hotel dopo aver percorso belle strade minori con una bella vista dal basso sul paese di Montelupone**, un altro dei tanti borghi appollaiati sulla cima di un colle.
Mercoledì 13 giugno
2018: Porto Recanati –
Cascata delle Marmore Km 380 ROAD BOOK: HOTEL – PORTO RECANATI - SP571 FONTENOCE – SP77 S. MARIA IN SELVA – SP361 PASSO di TREIA – S. SEVERINO MARCHE – CASTELRAIMONDO – SP256 CAMERINO – MUCCIA – SS77 SERRAVALLE di CHIENTI – COLFIORITO – PONTE S. LUCIA – COLLE di S. LORENZO – SP449 FOLIGNO – SS3 S. ERACLIO – TREVI – CAMPELLO sul CLITUNNO – SPOLETO – SS3 Valico della Somma – STRETTURA – TERNI – SS79 Bis – SP209 PAPIGNO – SS79 MARMORE – SP209 COLLESTATTE PIANO – FERENTILLO – SCHEGGINO – PIEDIPATERNO – CERRETO di SPOLETO – VISSO – PIEVE TORINA – SS77 Var. – Uscita TOLENTINO – SP77 PIEDIRIPA – SP485 TRODICA – SS16 CIVITANOVA MARCHE – PORTO RECANATI – HOTEL
Oggi la strada da fare è tanta,
partenza reale alle 8.30 e al fine di recuperare tempo il Road Book
salta per puntare verso Civitanova Marche e da lì prendere la
nuova SS77var. Per poter infilare agevolmente la Val di Chienti
converrebbe fare un breve tratto di autostrada da Loreto a
Civitanova, ma lo staff preferisce la SS16 "Adriatica"...
trafficatissima.
Finalmente siamo arrivati mentre ha smesso di piovere e possiamo andare a vedere la cascata ancora a pieno regime e l'inizio della chiusura programmata dalle 13 alle 15 (esperimento di Time-Lapse del Bian) dal punto privilegiato della Specola, il loggiato voluto da papa Pio VI nel 1781 e restaurato nel 1934 per la visita di Benito Mussolini (notare l'iscrizione sulla ringhiera a indicare il XII anno E.F.). Curiosità: l'edificio della biglietteria è la ex-casa di guardia dell'opera di presa della vecchia centrale idroelettrica di Terni, realizzata agli inizi del Novecento sull'area che ora ospita lo Shop del Belvedere Inferiore, distrutta dai tedeschi nel giugno del 1943. Altro pranzo "poca spesa ottima resa" al ristorante Da Ersilia e quindi scendiamo, passando per la centrale elettrica di Galleto e sotto il nuovo ponte della SS79bis, al Belvedere Inferiore, ma sono già le 15.10 e abbiamo perso l'apertura, la cascata è già praticamente a regime.
Un'altra cosa che ha incuriosito il Bian è stata la centrale elettrica di Preci, identificata grazie alla sua torre piezometrica, che si merita una paginetta a sé. A Visso** iniziamo a vedere i quartieri di casette prefabbricate, desolatamente tutte uguali a parte qualche tonalità di colore, dove vivono coloro che hanno perso la casa, le cose, gli affetti dopo il terremoto del 2016. Qui e là altri segni più evidenti di una vita provvisoria: container e camper. Dopo un corridoio di platani, Visso è desolatamente deserta: non passiamo dal centro storico ma anche in periferia vediamo edifici lesionati. Verso Pieve Torina altre scene simili, finché torniamo sula SS77var e rientriamo in hotel quasi appena in tempo per doccia e cena dopo circa 380 km.
Giovedì 14 giugno 2018:
giornata libera Oggi ognuno per sé e siccome il Conero (dove un gruppo di moto si sta dirigendo) l'abbiamo già visto, decidiamo di fare un giretto per conto nostro unendo l'utile al dilettevole. L'utile è la vicinanza dello stesso outlet aziendale di una nota marca di calzature a Casette d'Ete, presso Civitanova Marche, già visitato due anni fa. Non che noi si sia gente da outlet, ma l'occasione di acquistare delle scarpe di pregio a prezzi abbordabili non va perduta. Il dilettevole sta nella vicinanza della città di Fermo all'outlet e dalla possibilità, ispirata da un manifesto pubblicitario che mostra una bellissima piazza, di fare un giro a San Severino Marche.
La mattina quindi, evitando la malefica SS16, in una ventina di minuti siamo già a Civitanova e da lì all'outlet dove faremo shopping mentre fuori passa un temporale che fa giocare il sole a nascondino tra le nubi, poi via in direzione Fermo.
Il modo più rapido di raggiungere San Severino Marche è di tornare sulla SS77var e percorrerla fino a Tolentino, dove dobbiamo svalicare dalla valle del Chienti a quella del Potenza e lo facciamo sulla bella, recentemente asfaltata e divertentemente deserta e curvaiola SP127 finché giungiamo a destinazione.
La strada del ritorno è la SP361 che avremmo dovuto percorrere all'andata per la Cascata delle Marmore, che poi si ricollega alla vecchia SS77 con qualche bella vista dei viadotti della ferrovia Civitanova-Fabriano. Sotto il cielo sempre incerto che ci ha accompagnato dalla mattina valichiamo l'impercettibile Passo di Treia 146m nell'omonima località, frazione di Treia*. Poche centinaia di metri e finiamo contro un muro d'acqua, un temporale così ben delineato da passare dall'asciutto al fradicio in pochi secondi, per fortuna siamo ancora tra le case e ci ripariamo sotto un balcone per indossare le tute: il tempo di indossarle e subito la pioggia diminuisce, meno male... ritorneremo in hotel in tempo per doccia e cena.
Teatrino della sera:
Impara le pieghe con
Agnese ! Però, dai, Marisa ci dirà che sono già due anni che la si prende in giro, adesso basta :-)
Venerdì 15 giugno 2018:
Porto Recanati – Monti Sibillini Km 275 ROAD BOOK: HOTEL – SS16 SCARFIOTTI – CIVITANOVA MARCHE – PORTO S. ELPIDIO – MARINA FALERIENSE – SP210 SERVIGLIANO – SP239 AMANDOLA – SP237 COMUNANZA – CROCE di CASALE – ROCCAFLUVIONE – MOZZANO – SS4 PONTE d’ARLI – ACQUASANTA TERME – TRISUNGO – SP89 PRETARE – FORCA di PRESTA – SP477 CASTELLUCCIO – FORCA di GUALDO – CASTELSANTANGELO – SP134 VISSO – SP209 PIEVE TORINA – SP256 CAMERINO – TORRE del PARCO – SP361 CASTELRAIMONDO – SAN SEVERINO M. – PASSO di TREIA – MONTECASSIANO – MONTEFANO – PASSATEMPO – SP3 CAMPOCAVALLO – ACQUAVIVA - HOTEL Ancora una volta SS16 fino a Marina Faleriense e ancora una volta traffico, ma si sta tutti insieme come è giusto. A Servigliano* le nubi incombenti suggeriscono, con la scusa di una sosta-caffè, di indossare le tute ma ci permettono anche di scoprire questa piccola cittadina murata con un'urbanistica elaborata secondo canoni estetici neoclassici: pianta quadrata, tre porte su tre lati, la strada principale che dalla porta centrale arriva alla piazza della chiesa e una strada traversa che collega le altre due porte formando una T, più tanti isolati rettangolari. Servigliano risale "solo" al 1770 perché costituisce la rifondazione voluta da papa Clemente XIV del borgo vecchio che si trovava su una collina limitrofa, abbandonato a causa degli smottamenti.
La pioggia annunciata inizia a cadere, sottile ma noiosa, e ci guasta paesaggio e piacere di guida mentre ci approssimiamo ad Amandola dove iniziamo a vedere i monti Sibillini e la sagoma del Monte Vettore dalla vetta avvolta tra le nubi. Ad Arquata del Tronto le ferite del terremoto si vedono eccome, e ancor più nella piccola Pretare che attraversiamo su asfalto misto a fanghiglia. Tra le rovine delle case, schegge di vita quotidiana ormai passata: pareti crollate che rivelano una camera da letto con l'armadio sghembo e il letto disfatto abbandonato in fretta e furia, le lenzuola scostate come se le persone si fossero appena alzate. Saliamo di quota e alla Forca di Presta siamo avvolti nelle nuvole basse... Basse? Qui siamo a 1550 metri di altezza. La discesa ci porta sotto il livello delle nuvole e finalmente ecco il Piano Grande con là in fondo il bosco a forma di Italia, dove eravamo passati nel 2004 andando in Abruzzo. Metà giugno sarebbe già periodo di fioritura ma sarà per il calendario o per la luce, c'è sì una certa predominanza di giallo che però sfuma sul verde, un po' di indaco e quasi niente rosso: il paesaggio è comunque di intensa suggestione. Lassù ci aspetta Castelluccio di Norcia che da lontano sembra essere lì da sempre e per sempre: avvicinandoci invece ecco la desolazione: le recinzioni, le ruspe, le macerie e poche attività precariamente vive in bancarelle che vendono i prodotti tipici, il tutto in un'atmosfera cristallizzata, perché a parte i pochi turisti (e meno male che siamo arrivati noi a dare uno scossone a questo venerdì) e qualche escursionista, non si muove niente, pare che i primi stanziamenti per circoscrivere la Zona Rossa siano già finiti. L'unico ristorante vive con una cucina in un furgone attrezzato e con la veranda perché l'edificio in muratura è inagibile: non si aspettavano tanti turisti e non c'è abbastanza zuppa di lenticchie per tutti. Sì, perché è la specialità ed anche perché fa freschino.
La strada che porta a Casteldangelo sul Nera e quindi a Visso non è percorribile, niente Piano Piccolo né Piano Perduto: non tutto il male vien per nuocere perché così percorreremo la strada che va verso Forca Canapine 1541m. Non ci fermeremo nella città di Norcia* perché il grosso del gruppo l'ha già vista in marzo e perchè non fa comunque parte del programma, effettuato alla lettera. Sosta invece a Visso** per un po' di riposo e un caffè, col senno del poi ci sarebbe stato il tempo di fare due passi fino al centro. Ripercorriamo un lungo tratto della strada di mercoledì per poi svoltare verso Camerino* e ancora seguire alla lettera il road book che finalmente ci accompagna fino all'hotel dopo poche soste per tante curve...
Sabato 16 giugno 2018:
Porto Recanati –
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