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Gustav Holst... chi è mai costui?


Una mattina il Bian se ne stava bel tranquillo a lavorare con il solito sottofondo di Radio 5 Classica che rilassa, non disturba e ogni tanto regala quel brani che restano un po’ nell’orecchio ma che non sono inquadrati tra quelli di cui ci si ricorda sempre (alcuni sono raccolti nella pagina padre): la sua attenzione venne però catalizzata da un motivo che suonava familiare: “ma questo sembra Guerre Stellari...”.

Il cinema di fantascienza ha grandi debiti verso la musica classica, basti pensare all’incipit di 2001: Odissea nello spazio musicato con il Così parlò Zarathustra di Richard Strauss e, nel medesimo film, la danza cosmica delle astronavi dalla terra alla stazione orbitante col sottofondo del Bel Danubio Blu di un altro Strauss, Johann (e non erano parenti, Strauss è un cognome comunissimo in Germania e in Austria). Guerre Stellari (Episodio IV, 1977) lo conosciamo tutti e immaginavo che l’intera colonna sonora (che è a tutti gli effetti musica classica) scritta da John Williams fosse stata influenzata da altri motivi, ma quello che stavo ascoltando ora in radio ne sembrava il brano padre ispiratore.

Un’occhiata al sito di Radio 5 Classica: “Ora in onda I Pianeti di Gustav Holst”...
... Gustav Holst? E chi l’ha mai sentito?

I Pianeti  di Gustav Holst è una suite in sette movimenti, corrispondenti ai pianeti del sistema solare (Terra esclusa) noti nel 1914 quando Plutone non era ancora stato scoperto: l’inquietante ostinato del movimento Marte, il portatore di Guerra è proprio il motivo che ha ispirato Williams...: infatti dopo una rapida ricerca in rete, Wikipedia e YouTube ci forniscono informazioni in merito, specialmente nei 15 minuti dell’illuminante video del bravissimo Rick Beato:

Da Wikipedia: E' inoltre interessante notare che The Planets è stato fonte d'ispirazione per varie colonne sonore cinematografiche. È noto che John Williams usò Marte, assieme ad altri brani di musica classica, come musica provvisoria non originale durante la lavorazione di Guerre stellari e in seguito ne citò palesemente alcuni temi nella sua colonna sonora originale definitiva. Si notano anche somiglianze tra la colonna sonora (di Alan Silvestri) di The Abyss e Nettuno, tra la colonna sonora (di Bernard Herrmann) di La donna che visse due volte e Viaggio al centro della Terra e Saturno, tra quella (opera di James Horner) di Titanic e Nettuno o Braveheart - Cuore impavido con Giove e infine tra quella de La Bibbia (1966) e - ancora una volta - Saturno.

Questo dice Wikipedia, ma proseguendo nell'ascolto del brano, ecco saltar fuori un altro leitmotiv: "ma questo è il lancio di Glenn in Uomini veri..."

 
  Uomini veri (1983) è un film di Philip Kaufman, tratto dal romanzo La stoffa giusta (The right stuff di Tom Wolfe, 1979) che narra la nascita del programma spaziale americano dal superamento del muro del suono fino ai sette lanci Mercury, in modo un po' romanzato e molto scanzonato e autoironico: mirabili nel film le figure dell'Uomo che porta le dolenti notizie alle neovedove dei piloti, gli scienziati tedeschi in forza alla NASA e la macchietta del vicepresidente Lyndon Johnson: guardatelo perché vi fa passare due ore serene. Ebbene, durante il lancio di Mercury 3 con a bordo John Glenn la colonna sonora passa dal drammatico tema di Marte al gioioso tema di Giove (Il portatore di serenità/celebrazione a seconda delle versioni). Nella clip trovata su Youtube che riassume tutti i lanci (sia russi che americani) che si vedono nel film, il lancio di Glenn è al minuto 2:30 e al minuto 3:40 il tema di Marte sfuma in quello di Giove.

E... tornando a I Pianeti?

Gustatevi l'intera suite qui nell'interpretazione del 27 novembre 2015 dell'Orchestra Filarmonica di Varsavia.

 


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