Bianconiglio e Gegeniglia
   I VIAGGI E LE GITE DI DUE MOTOTURISTI

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  "IN MOTO SULLE ALPI APUANE":
gita CRAL Telecom Italia dal 30 aprile al 3 maggio 2010
        

Finalmente! Dopo ben sette anni (l'ultima era stata nel settembre 2003, in Friuli) siamo riusciti a partecipare ad una moto-gita organizzata dal CRAL Telecom di Milano, come ex-colleghi ma non come ex-amici: anzi, il piacere di rivedere tanti compagni di viaggio è stato grandissimo. Subito un plauso va agli organizzatori Ferruccio e Mauro, coadiuvati dalle staffette e da Ennio, la "scopa", per avere come sempre mediato tra le diverse esigenze di un gruppo di quasi una sessantina di persone su oltre quaranta moto, mantenendolo coeso il più possibile.

La galleria fotografica completa

Venerdì 30 aprile: il viaggio di andata
La partenza è stata di tutta calma: per poter riunire i due gruppi provenienti l'uno da Milano e l'altro dal Triveneto, i lombardi si sono dati appuntamento alle ore 10.00 all'area di servizio di San Zenone sulla A1, per partire alle 10.30 e raggiungere in poco più di un'ora l'area di servizio di Medesano sulla A15, punto di ritrovo con i veneti. Da qui, dopo un veloce rifocillamento ed il briefing, il serpentone è uscito dall'autostrada a Fornovo di Taro, con Ferruccio in testa ed Ennio in coda, collegati via radio.

1-2-3-4: da Fornovo di Taro (1), anzichè la ben nota SS62 "della Cisa" si è seguita la SS308 "di fondo valle Taro" che per un primo tratto costeggia l'autostrada, staccandosene all'altezza dello svincolo di Borgotaro ed innestandosi sulla SS523 "del passo di Cento Croci": su quest'ultima abbiamo raggiunto Borgotaro, o meglio, Borgo di Valle Taro (2). Da qui il gruppo ha deviato sulla provinciale "del passo del Brattello", superando l'omonimo valico alla quota di 950m slm, primo sconfinamento tra Emilia e Toscana su una strada pressochè deserta e divertente che si innesta sulla SS62 poco a nord di Pontremoli (3). Risalendo per pochi km la Cisa verso nord si incontra il piccolo bivio per la provinciale "del passo del Cirone" tornando in Emilia scollinando a 1255m slm e scendendo verso Corniglio (4) dove ci siamo fermati per una sosta ed uno spuntino.

4-5-6: ripartiti da Corniglio abbiamo percorso la stretta, tortuosa ma divertente provinciale "del passo di Ticchiano", superando il valico a 1154m slm e raggiungendo Monchio delle Corti (5) passando per le sue frazioni e tornando verso la Toscana sulla SP665 "Massese" valicando il passo del Lagastrello a 1200m slm, in un paesaggio che continua ad essere pressochè disabitato. La strada è un po' più larga e per questo più godibile delle precedenti, che hanno comunque riservato panorami piacevoli. All'altezza di Aulla (6) ci siamo re-inseriti sulla SS62.

6-7: accidenti, è venerdì... il tratto Aulla - Sarzana - Massa sulla SS62 e quindi sulla SS1 è stato percorso con difficoltà per via del traffico, facendoci rimpiangere le strade deserte percorse poche ore prima, e con piacere abbiamo raggiunto intorno alle 18 il nostro "campo base", l'hotel Euromar di Marina di Massa (7). Dopo la chiacchierata, i succosi aneddoti di Ferruccio sulle gite precedenti, la cena ed il briefing serale, tutti (o quasi) a nanna...

Sabato 1° maggio: la cavalcata delle Apuane (240 km)

1-2: partenza da Marina di Massa (1) alle 9.30 in direzione Forte dei Marmi per proseguire verso Seravezza: l'itinerario originale avrebbe previsto la strada provinciale per Arni ed il ben noto Passo del Vestito, ma come da briefing della sera prima infiliamo la SP9 già costellata da officine di lavorazione del marmo e a Pontestazzemese deviamo per Stazzema (2) con l'intenzione di andare a visitare il monumento alle vittime dell'eccidio di Sant'Anna del 12 agosto 1944... peccato che la frazione di Sant'Anna non sia raggiungibile dal paese di Stazzema: quest'ultimo ci ha comunque riservato belle evidenze architettoniche.

2-3: lasciata Stazzema ci dirigiamo nell'entroterra, dove la strada ci regala belle viste sulla vetta del Monte Altissimo, ahinoi sfregiata dalle cave di marmo... è la caratteristica della zona: per ottenere il famoso marmo statuario da cui gli artisti hanno tratto le loro grandi opere, la natura deve essere pesantemente colpita. Superiamo la galleria del Cipollaio e passiamo accanto alla cava Henraux, che visitammo anni fa in solitaria, accedendo "abusivamente" all'impianto abbandonato: farvi entrare oltre cinquanta persone non è il caso, così proseguiamo verso Isola Santa (3) dove ci fermiamo per le foto di rito al paese accanto al laghetto artificiale, paese peraltro parzialmente restaurato e più abitato rispetto al nostro primo passaggio del 2004.

L'ingresso della cava Henraux nel 2004Isola Santa nel 2004Isola Santa oggi, nel 2010

3-4: dopo Isola Santa la strada corre lungo la valle del torrente Turrite Secca fino a Castelnuovo di Garfagnana (4), principale centro dell'alta valle del Serchio, caratterizzato dalla Rocca Ariostesca che incornicia la porta principale d'accesso al borgo fortificato, e dal Duomo dei SS Pietro e Paolo, ornato da un importante altare marmoreo e da una pala in terracotta vetrificata raffigurante San Giuseppe.

Rocca Ariostea di Castelnuovo GarfagnanaDuomo di Castelnuovo Garfagnana

Il "ponte del Diavolo" a Borgo a Mozzano4-5-6-7: lasciata Castelnuovo di Garfagnana dopo la sosta per un frugale pranzo e la passeggiata, il gruppo si dirige verso i divertenti benchè impegnativi tornanti in direzione di Castiglione di Garfagnana per raggiungere il passo Foce delle Radici a 1529m slm: poco oltre, il GPS del capogruppo segue la strada più breve per Pievepelago (5) portandoci su un'ardita stradina con pendenze fino al 18% attraversando il borgo di Roccapelago, da cui godiamo però di notevoli panorami, come per tutto il resto della strada. La strada sinora seguita si innesta sulla SS12 "dell'Abetone e del Brennero" ed in pochi km raggiungiamo il passo dell'Abetone a 1388m slm. La successiva discesa verso La Lima (6) è una goduria per la serie di curve e tornanti che si susseguono su un nastro d'asfalto mirabilmente mantenuto. Più si scende e più la strada diventa "tranquilla" per le pieghe ma consente uno sprint con qualche bella staccata a metà tra La Lima e Bagni di Lucca. A Borgo a Mozzano (7) il ponte della Maddalena, detto anche "ponte del Diavolo" merita una sosta per una passeggiata sull'arco che arditamente scavalca il fiume Serchio... certo che, con tutti i "ponti del Diavolo" che ci sono in giro per l'Italia (e non solo) questo povero Diavolo si fa gabbare un po' troppo frequentemente da architetti ansiosi di completare in una notte la loro opera senza dovergli cedere l'anima a lavoro compiuto... :-D

7-8-9: il rientro alla base è anonimo: raggiungiamo Lucca (8), ma noi l'abbiamo già visitata in passato e la proposta del capogruppo è quella di visitarla l'indomani come prima tappa di attraversamento dell'intera Garfagnana fino a Piazza al Serchio e, perchè no, Aulla. Inoltre sono già le 17 e quindi un veloce trasferimento autostradale ci riporta alla nostra base di Marina di Massa (9). Doccia, aperitivo, cena e nuovo briefing per l'indomani chiudono la serata.

Domenica 2 maggio: la pioggia
E' dalle tre di notte che piove senza tregua, il cielo è una massa indistinta di nubi grigie che si confondono con le cime delle Apuane. Di uscire in moto non se ne parla, meno male che c'è il Motomondiale, con un terzo posto di Valentino a Jerez de la Frontera; nel pomeriggio la pioggia cala ma il cielo resta grigio compatto, la giornata prosegue pigra tra una passeggiata e due chiacchiere fino all'ora di cena... in serata si preparano i bagagli.

Lunedì 3 maggio: il ritorno e la zingarata
La nostra intenzione per oggi sarebbe stata di staccarci dal gruppo, che sarebbe tornato all'ovile, per proseguire per Pisa e Pistoia, allungando la breve vacanza di un giorno, ma le previsioni meteo non promettono nulla di buono. Anche per la strada del ritorno ci sono dei dubbi, alcuni vorrebbero dirigersi verso la Liguria dove il cielo sembrerebbe azzurro, invece che seguire l'itinerario previsto attraverso la Cisa. Imboccata l'autostrada a Massa e sostando a Santo Stefano Magra per il rifornimento, parte della compagnia punta verso La Spezia, ma il grosso propende per la Cisa. Ripartiamo sulla A15 per uscire a Pontremoli... ed il meteo ci è favorevole: ampi spazi di azzurro si fanno strada negli squarci tra le nubi, la scelta di Ferruccio è stata vincente!

1-2-3: da Pontremoli (1) puntiamo verso N con le ruote ben salde sulla SS62 "della Cisa", una delle tante strade irrinunciabili. Una prima serie di tornanti poco dopo il bivio per il passo del Cirone ed una seconda pochi km più avanti ci portano ai 973m slm dello sconosciuto passo del Righedo, messo in ombra dal passo della Cisa (2) 1039m slm poco più a nord, dopo una breve contropendenza. Superato il passo in souplesse scendiamo per la strada panoramica arrestandoci al ristorante presso la cantoniera di Cassio (3). Questa, come altre cantoniere incontrate precedentemente, sono state ristrutturate ed adibite ad ostelli e posti di ristoro. Il gruppo decide di fermarsi per il pranzo (è quasi mezzogiorno) e viene pianificato il ritorno: i triveneti rientreranno in autostrada a Fornovo di Taro per proseguire il lungo viaggio di ritorno, invece da qui i lombardi taglieranno un pezzo di Appennino sulle curve tra Pellegrino Parmense e Salsomaggiore Terme per riprendere la A1 a Fidenza. Per noi, la sosta prevista è troppo lunga ed il ritorno troppo breve, malgrado la compagnia sia ottima, ed avendo a disposizione potenzialmente anche li giorno dopo, ecco iniziare la zingarata: decidiamo di puntare su una meta da molto tempo agognata ma mai presa in considerazione perchè non abbastanza appetibile per un giorno (la maggior parte del percorso da Milano sarebbe autostradale) e non abbastanza lontana per dedicargliene due: la Pietra di Bismantova a Castelnuovo nei Monti (11), quattro o cinque valli più a est...

3-4-5: salutati gli amici con la speranza di rivederli tra un mese per la gita in Ciociaria, partiamo in direzione N per deviare al bivio (4) sulla SP48 per Calestano (5). In questo tratto della SS62 si incontrano due delle cantoniere abbandonate più suggestive del percorso, la Cantoniera del km 79 e quella del km 81... la tentazione di ristrutturarne una e farne un ostello per mototuristi è sempre grande... La SP48 per Calestano è una tranquilla, ben tenuta e gradevolissima strada deserta che viaggia a mezza costa e regala belle viste sulla pianura.

Verso la Cantoniera del km 79La Cantoniera del km 79La Cantoniera del km 81

5-6-7: Arrivati a Calestano (5) l'ipotetica linea retta che ci porterebbe a Castelnuovo si frazionerebbe in una serie di stradine (SP61, SP36, SP80) ma un cartello turistico attira la nostra attenzione, ed eccoci puntare a S, verso i Salti del Diavolo (6): come ampiamente riportato sul web, sono affioramenti di un fondo marino che si estende dal Monferrato a buona parte dell'Appennino Tosco-Emiliano, e sono facilmente raggiungibili in una decina di minuti di cammino, perlomeno per poterli apprezzare da abbastanza vicino. La curiosa forma di queste rocce ha ovviamente alimentato le leggende sul solito Diavolo...

I Salti del DiavoloLa SP15 presso FugazzoloLa SP108 "dei Cento Laghi"

7-8-9: Siamo praticamente tornati indietro sino ad un bivio all'altezza di Berceto (7), ma per seguire la nuova rotta verso E deviamo sulla SP74. anch'essa deserta ma ben tenuta, che in una divertente serie di curve attraversanti il Parco dei Cento Laghi ci riporta a Corniglio (8), luogo di una sosta del venerdì precedente, e percorriamo ancora la SP75 per Monchio delle Corti (9).

9-10-11: Da Monchio a Palanzano (10) la SP665 "Massese" invita ad aprire un po' il gas. Pochi km dopo, a Selvanizza, si attraversa il corso del torrente Enza in direzione di Ramiseto su un ponte romano a senso unico alternato (ma è in costruzione il nuovo viadotto) e quindi si raggiunge la SS63 "del passo del Cerreto" non prima di aver goduto di alcune belle viste sulla Pietra di Bismantova, singolare affioramento calcareo in una montagna dominata dalle arenarie. A Castelnuovo dei Monti (11) le indicazioni ci portano al parcheggio di Piazza Dante, proprio sotto lo sperone più spettacolare della Pietra, rivolto a S, da cui si raggiunge facilmente l'Eremo Benedettino.

La Pietra di BismantovaLo sperone sud della Pietra visto da Piazza DanteL'Eremo Benedettino

Il resto del viaggio è senza storia, alle 17.30 circa decidiamo di puntare verso casa, raggiungendo Reggio Emilia sempre sulla scorrevole SS63 ed infiliamo l'autostrada A1: uno scroscio di temporale ci inumidisce per circa 1 km appena entrati, ma non è nulla rispetto alla pioggia battente che accompagnerà il nostro transito sulla tangenziale di Milano per raggiungere casa... ma è stata una gran bella gita!!!


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