Sabato 8 giugno: Milano - Gorgeshausen
(D) - 732 km
Moto tagliandata, gomme nuove, bagagli accuratamente preparati e
stivati: alle 10 del mattino siamo pronti alla partenza per la prima
e più lunga tappa di tutto il viaggio che dalla nostra città ci
porterà via autostrada, seguendo l'itinerario internazionale E35,
sino ad un paesino poco dopo Frankfurt am Main scelto esclusivamente
per la vicinanza di una locanda all'uscita dell'autostrada.
Al valico doganale di Como-Brogeda acquistiamo la vignetta per le
autostrade svizzere, 33€ con validità un anno (vedremo di sfruttarla
anche in seguito benché con la nostra percorrenza all'andata e al
ritorno dovrebbe essere già ammortizzata) e procediamo per Lugano,
Monte Ceneri, Bellinzona ai 120 km/h imposti dai limiti di velocità.
L'accesso al
tunnel del San Gottardo è regolamentato da semafori che
scaglionano i veicoli ma, grazie alla cortesia di molti
automobilisti che si spostano al nostro avvicinarci, guadagniamo in
fretta la testa della colonna e ci infiliamo nel lungo e caldo
budello, 17 km da percorrere rigorosamente a 80 km/h.
Nei pressi di Luzern dei cantieri ci rallentano ma senza particolare
disagio: apprezziamo ancora come molte auto si spostino agevolandoci
il passaggio tra le due colonne. Proseguiamo per Olten e Basel ed
entriamo in territorio tedesco dove l'autostrada alterna tratti a
velocità libera con altri (presso gli svincoli) a velocità codice di
120 km/h ma anche qui i cantieri di manutenzione ci impediscono una
marcia del tutto fluida, comunque riusciamo a tenere una bella media
superando Freiburg e Karlsruhe. La giornata è soleggiata e la
temperatura abbastanza alta ma, avvicinandoci alla grande
conurbazione Darmstad-Mainz-Wiesbaden-Frankfurt, il cielo si guasta e
inizia a gocciolare: ci fermiamo sotto un ponte ad indossare le tute
(unica sosta a parte rifornimenti e pranzo) e partiamo sotto una
pioggia battente che per fortuna termina poco dopo Frankfurt.
Arriviamo a Gorgeshausen intorno alle 19 e troviamo subito la
locanda Jagerstube, piccola, modesta ma ordinata e pulita. I due
proprietari ci mostrano la camera e... la cucina, dove ci stanno
preparando due spiedini enormi in letto di patate e zucchine: va
benissimo! Dopo la cena innaffiata da una buona weissbier usciamo
per fare due passi e in veranda troviamo i proprietari con un loro
amico...
People: i tre parlano
un po' di inglese: quando l'amico sente che siamo italiani ah, gli
si illuminano gli occhi, elogia l'Italia e nell'ordine inizia a
declamare:
"Italia, ah ja, Eros Ramazzotti..." e fin qui va bene...
"Italia, ah ja, Gianna Nannini..." ma sì, certo, è più famosa
ad Amburgo che in patria...
"Italia, ah ja... BUNGA BUNGA!!!" ma nooooooooo :-D :-D :-D
Domenica 9 giugno: Gorgeshausen (D) -
Ijmuiden (NL) - 422 km
Salutiamo dopo colazione i nostri albergatori e proseguiamo sempre
via autostrada sotto un sole incerto. Oggi abbiamo un orario da
rispettare: il check-in per il traghetto Ijmuiden-Newcastle chiude
alle ore 16.45, meglio arrivare per tempo... ed eccoci ancora sulla
E35 passando per Bonn, Koln e la conurbazione
Dusseldorf-Duisburg-Essen-Dortmund. A vederlo sulla cartina,
l'intrico di autostrade in questa zona fa venire il timore di
perdersi, ma le indicazioni sono sempre precise e puntuali e siamo
sempre in rotta anche senza ausilio del GPS. Entriamo finalmente in
territorio neerlandese presso Arnheim con il cielo che diventa
sempre più uniformemente grigio, poi Utrecht, Amsterdam e infine,
presso Haarlem, arriviamo al porto di Ijmuiden da dove partirà il
traghetto della compagnia
DFDS Seaways. Dopo il check-in ci sono le
formalità doganali: si va in Gran Bretagna, paese che non aderisce agli
accordi di Maastrich, è necessario mostrare il passaporto.

People: ma che
sorpresa, al check-in incontriamo Helmut, il Deus-ex-Machina del DMD
sin dalla seconda edizione del 2004, in compagnia di Hans e di Clemens: i tre
stanno ovviamente andando ad Anstruther in anticipo per
l'organizzazione finale da gestirsi insieme agli inglesi (Steve e Findlay in
primis) già sul posto. La presenza di Helmut è anche provvidenziale
per il povero Bian che mai aveva avuto a che fare con i nastri a
cricchetto per amarrare la moto al ponte della nave, e che farà
tesoro dell'insegnamento per il viaggio di ritorno.
Assicurata Midori al ponte,
saliamo con il bagaglio alla nostra cabina (o meglio al cubicolo) e
dopo una rinfrescata andiamo all'esplorazione della Princess Seaways
con i suoi quattro ponti per i passeggeri, i ristoranti, i bar, il
duty free... meglio non andare in coperta, inizia a tirare vento.
Non rivedremo Hans, Helmut e Clemens fino alla mattina dopo, la nave
è grande. Alla partenza, un tocco kitch: l'inno della marina
Americana... strana scelta per una compagnia danese.
People 2: mentre siamo
al duty free tra ottimi affari (maglieria Lacoste a metà prezzo) e
un po' di pacchianerie, stiamo commentando queste tra di noi quando un
signore "tracagnotto" dal viso gioviale ci saluta: "Buongiorno": noi siamo piacevolmente colpiti dal sentire, benché dopo soli due
giorni, la nostra lingua a tanta (almeno per noi) distanza da casa e rispondiamo "buongiorno, che piacere
trovare qui un altro italiano"... e lui, con un perfetto accento da
Riviera Romagnola: "veramente io sono ungherese..."
Sandor è un autotrasportatore, un camionista: due volte alla
settimana è su questa rotta col suo TIR, percorrendo la tratta
Budapest-Edinburgh. Ha vissuto trent'anni a Rimini e ciò spiega la
cadenza romagnola e l'italiano perfetto, congiuntivi e tutto.
Scambiamo con lui un po' di convenevoli, anch'egli è felice di
parlare un po' in italiano: ci racconta della sua vita trascorsa e
poi ci accomiatiamo, lo rivedremo l'indomani mattina mentre
scendiamo al ponte veicoli.
Dopo aver girato un po' per
la nave, un aperitivo e la cena chiudono la serata mentre è calata
la sera... no, mica tanto: andiamo a nord e il cielo è ancora
abbastanza chiaro. La cabina senza oblò è invece nera come la pece, Gege dormirà benissimo, Bian dorme anche sui sassi. Il mare è calmo,
niente onde, si sente solo il pulsare dei motori che si trasmette
lungo lo scheletro metallico e fa vibrare ritmicamente alcune
paratie... ma non dà fastidio e poi siamo stanchi, si dorme...
Lunedì 10 giugno
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