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  SVIZZERA - LE CASCATE DEL RENO A SCHAFFHAUSEN        

Lunghezza: 620 km (escluse le tappe di trasferimento)
Inizio Itinerario
: Chiasso (TI, CH )
Termine itinerario: Lecco (LC, I )
Durata: minimo due giorni
Periodo: da maggio a settembre
Cartografia: Sufficiente una carta stradale 1:800.000

Galleria fotografica

 

Si attraversa la Confederazione da sud a nord e ritorno per ammirare lo spettacolo naturale delle Cascate del Reno. L'itinerario proposto segue in parte la rete autostradale svizzera ma non la impegna. Chi vuole ridurre i tempi percorrendo le autostrade dovrà dotarsi della Vignetta (40 SFR, 27.50 € annuali al cambio del 2004). La durata di due giorni è da considerarsi come minima in assoluto (si parte alle 8 e si arriva alle 19) per via dei numerosi villaggi da attraversare, in cui vige il limite di 50 km/h, e dei due passi oltre i 2000 metri (attenzione alle repentine variazioni climatiche tra valle e monte). Se si può disporre di maggior tempo (almeno un giorno in più), una visita a Coira e alla vicina Arosa sono dei must; la visita a Vaduz, capitale del Lichtenstein, invece, è un po' deludente: banche, banche e solo banche...

1-2: Dalla dogana italo-svizzera di Ponte Chiasso (1) proseguire per Lugano, passo Monte Ceneri, Bellinzona, Biasca, Airolo (2) sulla cantonale 2. Fin qui il tracciato è abbastanza noioso e può essere anche percorso in autostrada, nel qual caso occorrerà la Vignetta.

2-3: Da Airolo si possono seguire due strade: la nuova strada del San Gottardo, a scorrimento veloce, oppure salire al Passo 2108 metri per la vecchia, tortuosa, difficile ma bellissima carrozzabile lastricata in porfido, scendendo poi verso Andermatt (3), sempre in direzione N. Si lascia il Canton Ticino per l'Uri.

I tornanti in porfido della vecchia strada del San Gottardo

3-4: Superata Andermatt si prosegue verso N per Wassen, Erstfeld, Altdorf, sempre per la cantonale 2 che diventa via via più agevole. Poco dopo Altdorf si costeggia un ramo del Lago dei Quattro Cantoni giungendo a Brunnen (4).

4-5: A Brunnen ci si può fermare per una sosta ristoratrice sul gradevole lungolago, per poi proseguire (sempre sulla cantonale 2 verso N) per Schwyz, la città e l'omonimo cantone (Svitto in italiano) da cui la Confederazione prende il nome. Si prosegue per il lago di Zug, entrando nell'omonimo cantone. Dopo Arth‑Goldau si percorre la cantonale 25 e per giungere a Zug (5) (poca fantasia toponomastica?).

5-6: Superata Zug e prendendo la cantonale 4 verso N, dopo pochi km si entra nel cantone di Zurigo costeggiando una cresta di colline oltre le quali vi è il lago, e si raggiunge Zurigo (6) che, pur non avendo una tangenziale, si attraversa abbastanza agevolmente. Noi ci siamo fermati per il pernottamento.

VARIANTE. Dopo Zug, invece che restare al di qua delle colline, a Sihlbrugg Dorf si può deviare sulla cantonale 388 scollinando per raggiungere il lago di Zurigo a Horgen e costeggiarlo sino al capoluogo.

6-7: Da Zurigo seguire la direzione N e le indicazioni per l'aeroporto (Kloten - Zurich Flughafen) e quindi, sempre per la cantonale 4, per Schaffhausen. A Eglisau si entra in uno scampolo di territorio tedesco, l'estrema propaggine del Lander del Baden-Wurttemberg, superando Jestetten sulla B27 e rientrando in territorio elvetico nei sobborghi di Schaffhausen (7). Seguire le indicazioni per le cascate (Rheinfall) scendendo nell'ansa del Reno per la Rheinfallstrasse.

 

La visita alle cascate ingolosisce come le ciliegie: non si può pensare di arrivare, dire "che bello" e andarsene... La Rheinfallstrasse permette di scendere con la moto fino all'ansa del Reno; ci sono poi diversi parcheggi intermedi, anche ombreggiati, da cui raggiungere il fiume per dei sentierini. La zona è, ovviamente, turisticizzata: negozi di souvenir e ristoranti sono discretamente presenti. La riva destra è ornata dal piccolo Schlossli Worth: da qui è possibile (a pagamento) prendere la chiatta a motore per farsi portare sullo sperone di roccia al centro del salto, ed arrampicarsi per la stretta scaletta sino al culmine, da cui c'è un panorama bellissimo su tutta l'ansa del fiume. Attraverso la passeggiata (il Rheinfallquai) si può risalire il salto della cascata, giungere sino al ponte della ferrovia, dotato di un largo passaggio pedonale, ed arrivare sulla sponda sinistra del Reno, salendo al piccolo borgo dominato dallo Schloss Laufen. Da qui si può scendere (a pagamento) per delle ardite passerelle contro la roccia fino a filo della cascata. Bagnarsi con gli spruzzi, qui o sulla chiatta, fa parte delle regole del gioco, e due-tre ore passano in un lampo.

Rheinfall e Schloss Laufen

7-8-9-10-11-12-13: Dopo la visita risalire per la Rheinfallstrasse e attraversare Schaffausen in direzione di Winterthur (8) prendendo la cantonale 15 in direzione S e poi SE attraversando Benken e Grossandelfingen. A Winterthur imboccare la cantonale 7 verso E per Wil (9), nel cantone di Turgovia, e giuntivi deviare verso S sulla cantonale 16 per Wattwil (10), nel San Gallo, in un bel paesaggio collinare, indi proseguire verso SE e poi E sulla cantonale 16 per Gams (11). Deviare a S sulla cantonale 13 in direzione di Coira (Chur) entrando nei Grigioni. Si costeggia il confine con il principato del Lichtenstein, al di là del quale vi è la regione del Vorarlberg, in Austria. Superata Coira si giunge a Tamins-Reichenau (12). Seguire la direzione S per Thusis (13) in paesaggi dominati da imponenti vette.

I tornanti della rampa nord del passo dello Spluga

13-14-15: A Thusis si percorre la spettacolare Via Mala (consigliate  le soste per le escursioni alle gole del Reno ed alla cascata della Rofla, 45-60 min. ognuna) sino a Splugen, strada abbastanza impegnativa per le numerose curve e la ridotta larghezza.  A Splugen seguire la direzione S per il passo dello Spluga 2115m slm, salendo per divertenti tornanti, entrando in territorio italiano e costeggiando il laghetto di Montespluga (a maggio potrebbe essere ancora ghiacciato). Si scende verso Campodolcino e Chiavenna (14) per la SS36, strada molto impegnativa per la serrata sequela di tornanti e gallerie, che si possono evitare in parte per la più lunga discesa verso il paese di Isola. Dopo Chiavenna si percorre il Piano omonimo, si costeggia il lago di Mezzola e si attraversa il Piano di Spagna per strade ben note ai più, e molto trafficate. A Colico si può scegliere se infilarsi nella nuova SS36 a quattro corsie (viadotto-galleria-viadotto-galleria...) o regalarsi ancora delle belle curve (ma attenzione agli autovelox, uno per comune) sulla vecchia strada che costeggia il lago, che meriterebbe da sola un capitolo. Si giunge infine a Lecco (15), termine itinerario.


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