Bianconiglio e Gegeniglia
   I VIAGGI E LE GITE DI DUE MOTOTURISTI

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  Vacanze 2010: Tuscia, Maremma, Val d'Orcia e non solo...         

Difficile dare una connotazione geografica "amministrativa" a queste vacanze, svolte dal 14 al 22 luglio 2010, non avendo rispettato i confini delle regioni... e ciò nemmeno nel caso del precedente viaggio, dal 24 al 29 giugno del 2004. Tutto nacque dal fatto che il Bian è per 7/8 un lumbard, commisto delle provincie "estreme" di Varese e Mantova, ma vanta il rimanente 1/8 di ascendenza viterbese grazie al bisnonno da parte di nonno materno dall'inconfondibile cognome laziale, Ippoliti. Egli quindi non poteva, ben conoscendo i luoghi natii della sua parte lombarda, essere all'oscuro di quelli laziali, e così decidemmo di partire, nel 2004, per Viterbo. La zona ci piacque e quest'anno ci siamo tornati per esplorarla con maggiore metodo. In entrambi i viaggi la nostra base operativa è stata Montefiascone (VT), gradevole paese su un colle che domina da sud il lago di Bolsena, con interessanti spunti storico-architettonici ma ben più famoso per il colorito aneddoto che diede il nome al locale vino moscato, l'Est! Est!! Est!!!. La zona è baricentrica per raggiungere Maremma, Argentario, val d'Orcia, Umbria e laghi laziali... e la Tuscia? Siamo nella Tuscia Viterbese: il toponimo Tuscia ha sostituito quello di Etruria dopo la fine del dominio etrusco. Si tratta di una zona misconosciuta a torto: come ci disse un custode di Palazzo Farnese (Caprarola) "non basta una settimana per visitarla" e gli stessi romani quasi non sanno di avere questo patrimonio artistico e naturale a un'oretta di Cassia


14 Luglio: il viaggio di andata

15 Luglio: Todi e la SS79bis "Millecurve"

16 Luglio: il lago di Vico

17 Luglio: la SS2 "Cassia" e la Val d'Orcia

18 Luglio: la SS71 "Umbro-Aretina", e il bis della Val d'Orcia

19 Luglio: la bassa Maremma e l'Argentario

20 Luglio: i monti della Tolfa e il lago di Bracciano

21 Luglio: Viterbo e il lago di Bolsena

22 Luglio: il viaggio di ritorno

Ricordi del 2004

La galleria fotografica


14 Luglio: il viaggio di andata - il soggiorno a Montefiascone - 22 Luglio: il viaggio di ritorno (totale A/R 1060 km)

Nel 2004 percorremmo la A1 da Milano a Bologna, quindi i passi della Futa e della Raticosa, seguiti dalla superstrada Firenze-Siena, ed infine la stupenda SS2 "Cassia" sino a Montefiascone.
Quest'anno abbiamo optato in parte per un'altra soluzione... ma la Cassia è sempre irrinunciabile!

1-2: nulla di eclatante da segnalare: autostrada A1 da Milano a Parma, quindi A15 Parma - La Spezia e A12 fino a Rosignano (2): quest'ultima autostrada offre, dopo Livorno, gradevoli panorami.

2-3-4-5: pochi km dopo Rosignano si raggiunge Cecina e si seguono le indicazioni per Volterra. Si percorre la SS68 che percorre la valle del torrente Cecina. Superata Saline di Volterra le colline assumono le connotazioni del paesaggio toscano (ma non esiste un solo paesaggio toscano, pensate a quanto è diverso il Casentino) e all'orizzonte si staglia la sagoma di Volterra (3), raggiunta e superata (la visitammo anni fa) con alcuni panoramici tornanti. Si prosegue per Colle Val d'Elsa dove conviene, a guadagno di tempo, infilare la superstrada Firenze-Siena per superare il capoluogo del Palio (la viabilità ordinaria è un po' tortuosa, da precedenti esperienze). Da qui inizia il lungo, spettacolare tratto di Cassia che ha l'apoteosi nel paesaggio della Val d'Orcia, patrimonio UNESCO dell'Umanità: colline coperte da campi di grano e foraggio, di colori differenti a seconda della stagione, lunghi filari di cipressi che portano ai casali e, presso San Quirico d'Orcia (4), i famosi "cipressi del Touring" come li chiamiamo noi, essendo immortalati nella pubblicità del Touring Club Italiano, oltre che essere soggetto di mille cartoline inequivocabilmente "toscane".

La val d'Orcia

Scendendo a sud si costeggia il colle di Radicofani, con la fortezza in vetta ed i monti Cetona e Amiata a dominare l'est e l'ovest, quindi si entra nel Lazio attraversando Acquapendente, si ammira il lago di Bolsena da nord dal balcone di San Lorenzo Nuovo, lo si costeggia attraversando Bolsena e si risale sino ai 650m slm circa di Montefiascone (5), la nostra destinazione.


MONTEFIASCONE (VT), citato anche nella Guida TCI "Piccole città, borghi e villaggi"  (Vol. 2 - Centro), fu per noi una scoperta casuale: in occasione del nostro primo viaggio nel 2004 ci spostammo senza una programmazione e pernottammo a Viterbo in un hotel (il primo che trovammo) anonimo e senza servizio ristorante. Il giorno successivo, insoddisfatti, decidemmo di tornare "in quel paese sul colle che abbiamo attraversato, 15 km prima, che sembra carino". Ebbene, nel suo piccolo, Montefiascone vanta una posizione invidiabile su un colle che guarda da sud verso nord il lago di Bolsena, il maggiore dei laghi vulcanici laziali. Il borgo vecchio è arroccato a 650m slm, in vetta si distinguono le rovine della Rocca Papale e, soprattutto, la grande cupola circolare (terza in Italia) del Duomo di Santa Margherita, dall'imponente architettura rinascimentale-barocca, che custodisce un impressionante Crocifisso ligneo. Casualmente, nel periodo che abbiamo trascorso a Montefiascone cadeva la festa della Santa Patrona, così abbiamo potuto assistere alle manifestazioni celebrative: mercato, spettacoli musicali, processione delle Reliquie e fuochi artificiali. Il Palazzo Comunale separa, con l'arcata della torre dell'orologio, piazza del Plebescito da Piazza Vittorio Emanuele, e da qui lo stretto corso Cavour conduce in discesa fino alla Porta di Borgo. Attraversata la Cassia, accanto ai giardini di piazzale Roma una strada scende ancora fino alla chiesa di San Flaviano, o meglio, alla sua metà superiore. Questa singolare costruzione è infatti la sovrapposizione di due chiese, orientate in senso opposto, dove la navata di quella superiore si apre a balconata su quella inferiore. In questa chiesa è sepolto il prelato tedesco le cui vicissitudini portano all'attribuzione del famoso nome al vino locale, l'Est! Est!! Est!!!

Citiamo testualmente il gradevolissimo corsivo a pag. 21 della "Guida rapida d'Italia" del TCI, ed. 1995, Vol. 4:

L'aneddoto è celeberrimo e, ancorchè giovi spudoratamente alla fama del moscato di Montefiascone, è in un certo senso documentato in S. Flaviano, nella scritta sulla pietra tombale di un dignitario di Augusta, Johannes Defuk o Fugger, morto sulla via per Roma, nel sec. XII, andando forse con Enrico V all'incoronazione. L'epigrafe, che peraltro non nomina il vino, dice in elementare latino "Est est est pr(opter) nim(ium) est hic Jo(annes) De Fuk do(minus) meus mortuuus est". L'avrebbe posta un servo che, precedendolo nel viaggio col compito di indicare le osterie del vino buono scrivendo sul muro "est" (ossia "c'è", ovviamente il vino), in quel di Montefiascone lo scrisse entusiasticamente tre volte, talchè il signore, non dissentendo dal parere enologico del servo, troppo bevve. Dal capitello di una colonna della stessa chiesa, una figuretta sghignazza reggendosi il ventre, e un'altra scritta latina gli fa dire pressapoco "Io son qui, custode scolpito, a prendermi gioco degli stolti". Che si debba stabilire un rapporto, o meno, è scelta che spetta all'umore del visitatore.
© Touring Club Italiano
(autorizzazione alla riproduzione richiesta)

 

Montefiascone: interno di S. FlavianoS. Flaviano: la lapide di Defuk

Se vi recate a Montefiascone, vi consigliamo di alloggiare qui:

Albergo Ristorante "DANTE"
Via Nazionale, 2 (centro storico)
Tel. 0761 826015‎

Niente sito web, ma viene citato in diversi forum: noi ci capitammo per caso sei anni fa, su segnalazione del locale ufficio informazioni del Comune, e quest'anno ci siamo tornati. A conduzione familiare (e ringraziamo qui il signor Maurizio, il figlio Ubaldo con la fidanzata Melania, il signor Spartaco e tutto il resto del personale), è in perenne ristrutturazione ma è pulito e ordinato: occupa due edifici contigui, uno d'epoca ed uno più recente, appena discosti dalla piazza principale del centro storico di Montefiascone, piazza Vittorio Emanuele. Da sei anni a questa parte abbiamo trovato la nuova hall, altre camere ristrutturate e l'ascensore. Non c'è parcheggio ma, in piazza Vittorio Emanuele, accanto all'edicola ci sono alcuni posti moto, e poi c'è un vasto parcheggio appena fuori le mura, in piazzale Mauri.

Ristorante: sempre pieno e cucina eccezionale, porzioni abbondanti e niente pesantezza di stomaco malgrado i condimenti siano "tosti", specialità locali di terra e qualcosina di pesce: segnaliamo in particolare:

- Pappardelle al ragù di bovino
- Fettuccine al ragù di cinghiale (alla maremmana)
- Ombrichelli all'amatriciana
- Spaghetti alla carbonara
- Spaghetti cozze e vongole
- Risotto alla pescatora
- Cannelloni
- Coda alla vaccinara
- Trippa alla romana
- Galletto ripieno
- Piccione ripieno
- Filetti e arrosti di carne locale ed argentina
- Frittura di calamari e gamberi
ecc. ecc.

il servizio forse non è impeccabile per via dell'andirivieni di gente, visto che la frequentazione è davvero intensa, ma il personale è molto volenteroso.

Nella bella stagione si cena sulla terrazza al 4° piano, con vista sul lago di Bolsena, con tramonti struggenti ed un bel ponentino che a volte obbliga a mettere il golf di cotone. Anche la colazione viene servita sulla terrazza, con una varietà di brioches ma soprattutto crostate fatte in casa ed il fantastico ciambellone (una grossa torta margherita) servito anche la sera col vin santo.



Albergo: tre stelle grazie all'ascensore, se no forse sarebbero due. Niente frigobar, niente aria condizionata (ma non serve, basta lasciare aperto ed il ponentino rinfresca), ma camere pulite con bagno ove le salviette vengono cambiate ogni giorno! Le finestre hanno le persiane, non le tapparelle, per cui la luce del mattino entra presto: segnalazione per chi, come la Gegeniglia, si sveglia appena passa una lucciola... ma cosa avete capito!!! l'insettino!!! ;-)

Ed infine, il prezzo: nel 2010 le tariffe sono di:
mezza pensione 45 € a persona, tutto compreso !!! (se si prende il vino della casa)
B&B in camera doppia 60 €

Se non avete esigenze da grand hotel, ve lo ri-consigliamo!


22 luglio: il viaggio di ritorno

5-6: Il viaggio di ritorno è stato senza storia: ormai a vacanza finita abbiamo raggiunto Orvieto ed infilato la A1 per Firenze, Bologna ed infine Milano sostando più per bere che per fare rifornimento.

E' stata una gran bella vacanza... tirando le somme avremmo avuto bisogno di un altro paio di giorni: uno per affrontare le curve del Monte Amiata e giungere alla vetta, ed un altro per calare via autostrada fino ai Castelli Romani... sarà per la prossima volta.  Proseguite con la lettura seguendo il prossimo link :)


15 Luglio: Todi e la SS79bis "Millecurve"


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