Bianconiglio
e Gegeniglia |
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Vacanze 2010: Tuscia, Maremma, Val d'Orcia e non solo... | ||||
19 luglio: la bassa Maremma e l'Argentario
Lunghezza: 210 km
1-2: partiti da Montefiascone (1) in direzione nord sulla ormai ben nota Cassia e superata Bolsena, invece che affrontare la salita per San Lorenzo Nuovo si svolta a sinistra sulla SS489 per Gradoli e poi, alla Cantoniera, a destra sulla SS74 in direzione di Pitigliano (2), splendida cittadina classificata tra "I borghi più belli d'Italia", arroccata su uno sperone di tufo che scoscende da tre lati, ricca di monumenti tra i quali spiccano Palazzo Orsini, l'Acquedotto Mediceo e soprattutto la cittadella Ebraica, detta "la piccola Gerusalemme", sede di una comunità ebraica autosufficiente e perfettamente integrata nel tessuto sociale del paese. La visita di Pitigliano ha richiesto almeno tre ore, ma assolutamente ben spese!
2-3-4-5: lasciata Pitigliano (2), anzichè procedere sulla SS74 si devia per Sovana (3) che meriterebbe la visita per aggirarsi tra i quartieri abbandonati e la necropoli etrusca, quindi per strada tortuosa e piacevole si raggiunge Saturnia (4) e le famose Cascate del Mulino (5), dove l'acqua termale sulfurea a 37,5° forma delle piscine naturali. Il bagno però non l'abbiamo fatto, la temperatura esterna era già sufficientemente alta per immergersi nell'acqua calda... però, magari, per un giretto autunnale...
5-6-7: lasciate le Cascate del Mulino (5) ci si dirige verso Montemerano sempre per strade a mezza costa tra le colline, ricche di curve, e si riprende la SS74 a Manciano, da qui ancora curve fino a Marsiliana, dove il paesaggio si fa pianeggiante e l'orizzonte è già dominato dalla sagoma di Monte Telegrafo, la vetta più alta dell'Argentario. Un tempo isola, ora l'Argentario è raccordato alla terraferma da due lingue di sabbia, i Tomboli, che formano la Laguna di Orbetello: il più settentrionale, il Tombolo della Giannella, è ampio ed edificato, dalla strada non si riesce quasi a vedere l'acqua. Quello meridionale, il Tombolo della Feniglia, costituisce area protetta e pertanto non è percorribile con mezzi a motore. Spettacolare il passaggio sulla Diga che separa in due la laguna in un paesaggio che tanto ci ha ricordato il viaggio nel Paesi Bassi del 2006, ma con il plus della montagna.
Percorrendo il Tombolo della Giannella abbiamo raggiunto Porto Santo Stefano (6), borgo di pescatori sulla parte settentrionale di Monte Argentario. Da qui abbiamo tentato il periplo del monte per ammirare la costa, giungendo ben oltre Isola Rossa, per poi trovare la strada che dal già pessimo asfalto diventava sterrata, per di più con un bivio che non recava alcuna indicazione, alchè siamo tornati sui nostri passi per raggiungere Orbetello (7) e guadagnare la terraferma attraverso la Diga. 7-8-9: la lunga visita a Pitigliano e il tempo richiesto per tentare la circumnavigazione di Monte Argentario ci hanno fatto desistere dal salire alla cima telegrafo (peccato, doveva esserci un bel panorama) e dal visitare Cosa, l'area archeologica di Ansedonia, quindi un rapido quanto anonimo trasferimento sulla SS1 "Aurelia" fino a Montalto di Castro (8) e quindi sulla SS312 ci ha portato sulle sponde del lago di Bolsena ed infine alla nostra base di Montefiascone (9). |
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