Bianconiglio e Gegeniglia
   I VIAGGI E LE GITE DI DUE MOTOTURISTI

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Cartoline dalla Toscana
Le   Nuove MotociclistePiùUna   in Val d'Orcia

La compagnia si è allargata ancora!  ... e la galleria fotografica è alla fine del report   ;-)

Al dopocena di briefing a casa di Angela e Sergio e all'appuntamento alle 9.00 del 28 aprile 2018 sono presenti in rigoroso ordine alfabetico

Agnese e Antonio (noi) su BMW K1100LT
Angela e Sergio
su Triumph Tiger 1050
Anna e Giuseppe
su BMW R1200GS

(che a causa di un inconveniente last minute saranno presenti solo moralmente al giro)

Filomena e Otto
new entry su Triumph Bonneville
Lorella e Luigi su Triumph Tiger XRx800
Mafalda e Lino new entry  su Honda NC700
Raffaella e Nino su Renault Clio

Ormai la formula del giro "capra e cavoli" di noi motociclisti con una coppia di amici solo auto-dotati funziona bene (abbiamo più spazio per caricare eventuali souvenir) e di nuovo Bian e Gege sono stati invitati a programmare un giro di quattro giorni per sfruttare il bel ponte del 1° maggio 2018 che, lo diciamo subito sarà "quasi" tutto all'insegna del bel meteo malgrado il solito meteo-terrorismo di qualche giorno prima: la destinazione principale è il Patrimonio UNESCO della Val d'Orcia, luogo già noto in buona parte a Bian e Gege ma dove gli amici non sono mai stati; in più, sempre per accontentare "capra e cavoli", faremo anche una puntata al mare nella strada del ritorno.

                                      


Il programma di viaggio originario, variato un po' in corso d'opera

Tratta

distanza

ore

minuti

partenza

arrivo

note/mappe

             

Andata sabato 460 km

         

https://goo.gl/maps/kBnRm9sq4Gu

Milano - AdS Secchia

150

1

20

9h00

10h20

sosta plinplin

AdS Secchia - AdS Campi Bisenzio

120

1

10

10h50

12h00

sosta pranzo

AdS Campi Bisenzio - FI/Certosa

65

1

00

14h00

15h00

visita San Gimignano

FI/Certosa - San Gimignano

San Gimignano - Chianciano terme

125

1

40

16h30

18h10

arrivo

             

Tour domenica 135 km

         

https://goo.gl/maps/znjK4nhxH7t

Chianciano - Monticchiello

15

0

30

10h00

10h30

punto panoramico

Monticchiello - Pienza

10

0

15

10h45

11h00

visita Pienza e pranzo

Pienza - Vetta Amiata

50

1

15

14h00

15h15

punto panoramico

Vetta Amiata - Radicofani

30

0

45

15h45

16h30

visita Radicofani

Radicofani - Chianciano

30

0

40

17h30

18h10

arrivo

             

Tour lunedi 185 km

         

https://goo.gl/maps/m1cmW9H1mE72

Chianciano - Montepulciano

10

0

20

10h00

10h20

visita Montepulciano e pranzo

Montepulciano - Bagno Vignoni

25

0

40

13h30

14h10

visita Bagno Vignoni

Bagno Vignoni - San Galgano

70

1

30

14h40

16h10

visita San Galgano

San Galgano - Piombino

80

1

15

17h10

18h25

arrivo

             

Rientro martedì 390 km

         

https://goo.gl/maps/q8f8GSXexLC2

Piombino - Populonia

15

0

30

10h00

10h30

punto panoramico

Populonia - Bolgheri

45

0

45

11h00

11h45

visita Bolgheri e pranzo

Bolgheri - Livorno

40

1

00

14h00

15h00

strada panoramica

Livorno - Milano

290

3

00

15h00

19h00

2 soste


Sabato 28 aprile
La scelta delle ore 9.00 per l'appuntamento al casello A1 di Melegnano non è stata felice: noi siamo arrivati alle 8.40 e già ci sono notevoli incolonnamenti, non dimentichiamo che è il ponte del 1° Maggio, mezza Italia si muove. Raffaella e Nino arrivano cinque minuti dopo e visto il traffico concordiamo che loro, in auto, partano subito. Alle 8.55 arrivano tutti gli altri e partiamo, già dovendo impegnare diverse volte la corsia di emergenza perché il traffico in pochi minuti è diventato insostenibile... non si dovrebbe fare, ma si fa.
Evitiamo di fermarci alla AdS Secchia, strapiena e dalla partenza sono occorse due ore per arrivare all'AdS Cantagallo mentre Raffaella e Nino sono ancora a Parma... Durante la sosta per caffè, acqua, plinplin e rifornimento, Otto inizia a magnificarci, tra le delizie della cucina toscana, un tipico "mangiare di strada" fiorentino, il lampredotto (che bella locuzione l'italianissimo e ruspante mangiare di strada, altro che street food...): per chi ha mangiato haggis, un panino al lampredotto sarebbe un invito a nozze...
La A1 Panoramica è meno trafficata della Direttissima, la infiliamo stando attenti agli autovelox sempre presenti; ci vorrà un'ora abbondante per arrivare all'uscita di Firenze Certosa mentre Raffaella e Nino sono ancora molto indietro: conveniamo che loro proseguano direttamente per Chianciano Terme mentre noi in moto svolgeremo il giro previsto.

La prima cartolina toscana è culinaria. A Tavarnelle Val di Pesa usciamo dalla superstrada Firenze-Siena per cercare un posto per il pranzo, fortuitamente non troveremo un'osteria indicataci da due passanti ma cosa ci capita appena entrati a piedi nel centro? La bottega de "l'Fiorentino" che propone... lampredotto e altri "mangiari di strada"! Invadiamo il piccolo locale (ma ci siamo solo noi in giro, del resto) dove si mangia in piedi o su qualche sgabello appoggiandosi a una mensola lungo la parete o addirittura sul marciapiede, se no che mangiare di strada è? I due giovani che hanno aperto qui nel 2017 seguono la tradizione ma osano qualche positiva rivisitazione proponendo diversi gustosi piatti poveri. Una coppia del posto che arriva ci offre di assaggiare dal loro cartoccio la trippa fritta: fantastica la trippa e fantastica l'atmosfera.

La seconda cartolina è la visita della bella città di San Gimignano: anche se si è già passati da qui altre volte è una continua novità e ci fermiamo un paio d'ore per una visita e un gelato che non guastano mai.

Da San Gimignano raggiungiamo Siena girandole intorno per la tangenziale e purtroppo l'orologio ci fa capire che il giro da Asciano attraverso le Crete sarebbe non particolarmente lungo ma sicuramente lento: allora scegliamo la SR2 ex-SS2 "Cassia" il cui panorama è anch'esso uno spettacolo, specie perché ci fa incontrare (anticipatamente, era previsto per domani) una terza cartolina: i cipressi di San Quirico d'Orcia che noi avevamo già incontrato nei viaggi in Tuscia del 2004 e 2010: è d'obbligo fermarsi anche qui perlomeno per una fotografia al boschetto visibile dalla Cassia. Se avessimo avuto un po' più di tempo, in una decina di minuti a piedi avremmo potuto raggiungere dietro la collina il Circolo del Cipressi: una piantumazione perfettamente circolare scoperta casualmente da Google Maps.
Saremo passati inoltre da Buonconvento dove fervono i preparativi per la Nova Eroica, i piedi di Sergio fremeranno sulle pedaline che vorrebbe fossero pedivelle.

La SP146 ci porta con il sole calante alle nostre spalle e danzando sulle curve, arrivando alle 19, alla destinazione di Chianciano Terme che ha il vantaggio di essere meno costosa in questa stagione rispetto ad altri luoghi della notoriamente cara Toscana. Abbiamo però esagerato a voler risparmiare: non citeremo il nome dell'hotel (indovinello: "un umile fiore in una via di regione"), spenderemo veramente poco ma avremo servizi al minimo (se non sotto) sindacale di una categoria inferiore di una stella. Raffaella e Nino ci aspettano dal balcone della loro camera, arrivati ben prima di noi percorrendo tutta l'autostrada fino all'uscita di Chiusi-Chianciano: a cena racconti reciproci, passeggiata e giornata finita.


Domenica 29 aprile
Primo giro tutti insieme e l'automobile non avrà problemi a tenere il ritmo delle moto, anche grazie a Sergio che farà un po' da "molla" nel suo ruolo di scopa del gruppo di moto rallentando non appena perde di vista l'auto. La prima tappa è praticamente dietro l'angolo ma ci arriviamo per una strada meno diretta di quella che si potrebbe immaginare: la SP88 ci conduce passando a mezzacosta fino alla spettacolare quarta cartolina del viaggio, la discesa dei Cipressi di Monticchiello, immortalata in mille calendari come i Cipressi di San Quirico: noi tuttavia non troviamo il punto migliore per la foto perché  a Monticchiello c'è il traffico dell'ingresso alla Messa e ci allontaniamo.

Eccoci alla quinta cartolina, Pienza della quale scrivemmo in passato: "già Corsignano fino al 1461, quando Papa Pio II (ove ne ebbe i natali come Enea Silvio Piccolomini, poi cresciuto a Siena) la volle trasformare in una città ideale cambiandone anche il nome, derivato da Pius Eneas Senens.  Le proporzioni della pur piccola piazza su cui prospettano la Cattedrale di Maria Assunta con il suo museo e i sotterranei, Palazzo Piccolomini, Palazzo Borgia e il Palazzo Pubblico derivano dai canoni di Leon Battista Alberti. Il capolavoro architettonico rinascimentale rimase incompiuto per la morte sia del papa che dell'architetto Bernardo Rossellino, ma è comunque di effetto". Da segnalare la gelateria "Buon Gusto" dove il giovane gelataio osa arditi ma gustosi accostamenti, tipo basilico e spinaci. L'automobile inizia a essere usata come veicolo d'appoggio dopo una sosta al consorzio agrario, il Pecorino di Pienza è un must.

Ripercorrendo la strada dell'andata di noi moto, torniamo a San Quirico d'Orcia che in fondo meriterebbe la visita ma appare molto affollata, parcheggi pieni, e proseguiamo per la località (prevista per domani, ma oggi abbiamo tempo) di Bagno Vignoni, sesta cartolina del viaggio grazie alla sua piazza principale: una vasca di acque termali che ospita periodicamente sculture di arte moderna. Qui ci fermeremo anche per il pranzo, uno spuntino di salumi e formaggi della zona.

Lasciata Bagno Vignoni si parte per la settima cartolina, un luogo che è nuovo anche per Bian e Gege, la vetta del Monte Amiata, il vulcano ormai spento (ma con viscere nascoste ancora borbottanti) che con i suoi 1738 m è la cima più alta della zona e, essendo isolata, permette un panorama spettacolare a 360°... a patto di arrampicarsi sulla monumentale croce di ferro eretta sulla sua cima! Ci dirà il gestore del rifugio sulla vetta "il momento migliore per venire qui è in una tersa giornata di febbraio: la vista spazia dal Gran Sasso alla Corsica": in febbraio forse non ci verremo ma oggi siamo arrivati fin qui in cima dapprima per tortuose ma belle strade, principalmente la SS323 (fondo un po' irregolare ma lo si tollera) passando per Castiglione d'Orcia e Seggiano, poi attraversando le bellissime faggete che ne coprono le falde e infine salendo a piedi in vetta dal sentiero del versante nord la cui pista da sci è ancora coperta di neve.

La discesa dal Monte Amiata avviene dalla parte opposta alla salita perché ci dirigiamo, passando da Abbadia San Salvatore, verso Radicofani l'ottava cartolina del viaggio (ma quanti luoghi stiamo vedendo oggi! non solo km in moto). Anche di questo luogo noi scrivemmo in passato: "Bandiera Arancione del TCI, è un paese ben conservato dall'atmosfera silenziosa che vanta notevoli esponenze storico-architettoniche: la bella chiesa di San Pietro del XIII secolo, Sant'Agata del XV secolo e la Posta Medicea lungo la vecchia Cassia, che passava sul colle; è possibile salire in moto fino alla Fortezza, risalente al IX secolo ed utilizzata sino al 1735, quando l'esplosione della polveriera lo danneggiò gravemente. Dal 1989 la Fortezza è stata restaurata allo stato del 1500 circa ed allestita come Archeoparco: tra le sue mura vengono organizzate rievocazioni storiche e laboratori medievali per ragazzi, ed è sede di raduni automobilistici d'epoca e, perché no, anche motociclistici." Oggi non si arriva più alla fortezza in moto, c'è un bel divieto di accesso, ma Sergio e Otto faranno una bella scalata a piedi. Intanto noi ci godiamo il tardo pomeriggio in paese con tanto di dimostrazione, da parte del parroco, dell'eccezionale acustica dell'interno di Sant'Agata.
Ultimi 30 km ancora con il sole alle spalle e rientriamo in hotel da Fonte Vetriana e Sarteano, stasera si rifanno i bagagli.


Lunedì 30 aprile
Oggi si va a ovest seguendo il sole ma la prima tappa è veramente breve perché da Chianciano (dove lasciamo senza rimpianti l'hotel floreale) in 11 km siamo già alla nona cartolina, Montepulciano, della quale scrivemmo in passato: "splendida cittadina che sorge su una cresta a metà tra Val d'Orcia e Val di Chiana, completamente cinta da mura. Visitandola si ammirano numerosi palazzi storici e chiese lungo l'asse di via Gracciano nel Corso, via Voltaia nel Corso e via dell'Opio in Corso che attraversa la città da nord a sud, salendo poi per altre vie verso piazza Grande su cui prospettano il Duomo e il Palazzo Comunale e tornando all'inizio del percorso per via Ricci e via del Poggiolo. Una interessante curiosità è la Città Sotterranea gotico-rinascimentale, un labirinto di cantine che custodiscono botti e botticelle di Vino Nobile e Vin Santo".

Questa volta la città sotterranea ci cattura subito, è praticamente all'ingresso del borgo antico ed è tuttora di proprietà degli Ercolani, una delle famiglie che in epoca medievale, per reciproca difesa, condivisero le loro cantine. Rispetto alla nostra prima visita il percorso accessibile è stato ampliato e dopo aver ascoltato la storia dei sotterranei veniamo condotti nella visita gratuita (tanto si sa che all'uscita si passa per il negozio) dei sotterranei colmi di grandi botti, della caciaia per la stagionatura del formaggio (perché l'agrifoglio viene chiamato anche "pungitopo"? perchè veniva messo a protezione delle forme di cacio dall'assalto dei ratti) e delle scuderie che facevano anche da via di fuga, con parola d'ordine "ungere il palo", con infiocchettamento di aneddoti sul Pozzo degli Innamorati e sulla verità circa il Vin Santo (se la bottiglia costa 15 Euro è un vino fatto col metodo moderno, iniettando artificialmente i lieviti; se invece costa 50/60 Euro è fatto con la feccia madre derivata da un caratello attaccato naturalmente dal lievito "giusto"). All'uscita dal negozio l'automobile di appoggio si rivelerà ancor più utile.
Una sosta al Caffè Poliziano per ammirare il panorama della Val D'Orcia dal balconcino è d'obbligo.

La SP146 già percorsa all'andata nonché ieri ci riporta a San Quirico e la Cassia ci conduce di nuovo a Buonconvento dove deviamo sulla SP34 poi SP33 che da Murlo ci porta nella valle del Merse a San Lorenzo e poi prosegue per Monticiano, un nastro d'asfalto piacevole e deserto dove ogni tanto possiamo allungare un po', Sergio fa costantemente "la molla" e non perdiamo mai l'auto. Finalmente arriviamo alla decima cartolina, un vero classico: l'Abbazia di San Galgano, la chiesa dal tetto di cielo che di certo non ha bisogno di presentazioni: credo che sia la quarta volta che veniamo qui (l'ultima nel 2013, per gli amici è la prima) e il luogo è sempre di intensa suggestione. La passeggiata ci conduce tra le mura e nella sala capitolare, e poi il sentiero ci porta fino all'Eremo di Montesiepi. La sosta è ovviamente, data l'ora, occasione per il pranzo al ristoro e per un po' di riposo.

Si punta verso il mare sulla tortuosa e divertente SP441 che si innesta sulla SR439 poco prima di Massa Marittima: sarebbe bello fermarsi anche qui per vedere la cittadina dagli interessanti monumenti e rivivere (noi) l'atmosfera del giorno prima del I° Raduno Nazionale HDCI del 2002, quando la visitammo prima di imbarcarci per l'Elba a Piombino. Puntiamo invece proprio su quest'ultima località (anche se la cartina dice Marina di Bibbiona) ma prima compiamo una deviazione per l'undicesima cartolina, la vista del Tirreno e del Golfo di Baratti dalla torre di Populonia così anche Raffaella che voleva vedere il mare è accontentata... ma non solo lei, anche questo luogo ha qualcosa di speciale con il suo parco archeologico.

Ci sistemiamo all'Hotel Moderno di Piombino e stavolta il nome lo facciamo perché lo merita: a dispetto del nome (a volte occorre dubitare della modernità) l'albergo è veramente bello e il personale gentilissimo, ci prenoteranno un ristorante dove gusteremo una buona cena, non era facile trovare posto per dodici la vigilia del 1° maggio... prima della cena passeggiata fino a piazzale Bovio da dove si può quasi toccare l'Elba e a momenti anche la Corsica.


Martedì 1° Maggio
Il meteo ci aveva graziato finora ma adesso non ne può più: dal mattino sta piovendo insistentemente, anche con rovesci a tratti intensi e così non potremo vedere le ultime due cartoline, che avrebbero dovuto essere il Viale dei Cipressi di Bolgheri e la costa tra Rosignano e Livorno, strada resa famosa dalla sequenza finale del film "Il Sorpasso". Non possiamo fare altro che indossare le tute antiacqua e partire, prima sull'Aurelia e poi sulla A12. Noi preferiamo rientrare presto, il resto del gruppo sfiderà la pioggia per andare a pranzo dalle parti di La Spezia, ci saluteremo alla AdS "Versilia".

Arrivederci alle prossime cartoline... speriamo insieme anche ad Anna e Giuseppe!

Le gallerie fotografiche

I luoghi

Il Video

coming soon... or late?

Late, late...

Piloti e navigatrici

 


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