Bianconiglio e Gegeniglia
   I VIAGGI E LE GITE DI DUE MOTOTURISTI

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SCOZIA - raduno internazionale DMD 2013 Anstruther

        

Sabato 8 giugno: Milano - Gorgeshausen (D) - 732 km
Moto tagliandata, gomme nuove, bagagli accuratamente preparati e stivati: alle 10 del mattino siamo pronti alla partenza per la prima e più lunga tappa di tutto il viaggio che dalla nostra città ci porterà via autostrada, seguendo l'itinerario internazionale E35, sino ad un paesino poco dopo Frankfurt am Main scelto esclusivamente per la vicinanza di una locanda all'uscita dell'autostrada.
Al valico doganale di Como-Brogeda acquistiamo la vignetta per le autostrade svizzere, 33€ con validità un anno (vedremo di sfruttarla anche in seguito benché con la nostra percorrenza all'andata e al ritorno dovrebbe essere già ammortizzata) e procediamo per Lugano, Monte Ceneri, Bellinzona ai 120 km/h imposti dai limiti di velocità. L'accesso al tunnel del San Gottardo è regolamentato da semafori che scaglionano i veicoli ma, grazie alla cortesia di molti automobilisti che si spostano al nostro avvicinarci, guadagniamo in fretta la testa della colonna e ci infiliamo nel lungo e caldo budello, 17 km da percorrere rigorosamente a 80 km/h.
Nei pressi di Luzern dei cantieri ci rallentano ma senza particolare disagio: apprezziamo ancora come molte auto si spostino agevolandoci il passaggio tra le due colonne. Proseguiamo per Olten e Basel ed entriamo in territorio tedesco dove l'autostrada alterna tratti a velocità libera con altri (presso gli svincoli) a velocità codice di 120 km/h ma anche qui i cantieri di manutenzione ci impediscono una marcia del tutto fluida, comunque riusciamo a tenere una bella media superando Freiburg e Karlsruhe. La giornata è soleggiata e la temperatura abbastanza alta ma, avvicinandoci alla grande conurbazione Darmstad-Mainz-Wiesbaden-Frankfurt, il cielo si guasta e inizia a gocciolare: ci fermiamo sotto un ponte ad indossare le tute (unica sosta a parte rifornimenti e pranzo) e partiamo sotto una pioggia battente che per fortuna termina poco dopo Frankfurt.
Arriviamo a Gorgeshausen intorno alle 19 e troviamo subito la locanda Jagerstube, piccola, modesta ma ordinata e pulita. I due proprietari ci mostrano la camera e... la cucina, dove ci stanno preparando due spiedini enormi in letto di patate e zucchine: va benissimo! Dopo la cena innaffiata da una buona weissbier usciamo per fare due passi e in veranda troviamo i proprietari con un loro amico...

People: i tre parlano un po' di inglese: quando l'amico sente che siamo italiani ah, gli si illuminano gli occhi, elogia l'Italia e nell'ordine inizia a declamare:
"Italia, ah ja, Eros Ramazzotti..." e fin qui va bene...
"Italia, ah ja, Gianna Nannini..." ma sì, certo, è più famosa ad Amburgo che in patria...
"Italia, ah ja... BUNGA BUNGA!!!" ma nooooooooo :-D :-D :-D

Domenica 9 giugno: Gorgeshausen (D) - Ijmuiden (NL) - 422 km
Salutiamo dopo colazione i nostri albergatori e proseguiamo sempre via autostrada sotto un sole incerto. Oggi abbiamo un orario da rispettare: il check-in per il traghetto Ijmuiden-Newcastle chiude alle ore 16.45, meglio arrivare per tempo... ed eccoci ancora sulla E35 passando per Bonn, Koln e la conurbazione Dusseldorf-Duisburg-Essen-Dortmund. A vederlo sulla cartina, l'intrico di autostrade in questa zona fa venire il timore di perdersi, ma le indicazioni sono sempre precise e puntuali e siamo sempre in rotta anche senza ausilio del GPS. Entriamo finalmente in territorio neerlandese presso Arnheim con il cielo che diventa sempre più uniformemente grigio, poi Utrecht, Amsterdam e infine, presso Haarlem, arriviamo al porto di Ijmuiden da dove partirà il traghetto della compagnia DFDS Seaways. Dopo il check-in ci sono le formalità doganali: si va in Gran Bretagna, paese che non aderisce agli accordi di Maastrich, è necessario mostrare il passaporto.

La princess Seaways, una delle due navi che coprono la rotta Ijmuiden-Newcastle     I Deauvillers Hans e Helmut, "teteschi ti Cermania"

People: ma che sorpresa, al check-in incontriamo Helmut, il Deus-ex-Machina del DMD sin dalla seconda edizione del 2004, in compagnia di Hans e di Clemens: i tre stanno ovviamente andando ad Anstruther in anticipo per l'organizzazione finale da gestirsi insieme agli inglesi (Steve e Findlay in primis) già sul posto. La presenza di Helmut è anche provvidenziale per il povero Bian che mai aveva avuto a che fare con i nastri a cricchetto per amarrare la moto al ponte della nave, e che farà tesoro dell'insegnamento per il viaggio di ritorno.

Assicurata Midori al ponte, saliamo con il bagaglio alla nostra cabina (o meglio al cubicolo) e dopo una rinfrescata andiamo all'esplorazione della Princess Seaways con i suoi quattro ponti per i passeggeri, i ristoranti, i bar, il duty free... meglio non andare in coperta, inizia a tirare vento. Non rivedremo Hans, Helmut e Clemens fino alla mattina dopo, la nave è grande. Alla partenza, un tocco kitch: l'inno della marina Americana... strana scelta per una compagnia danese.

People 2: mentre siamo al duty free tra ottimi affari (maglieria Lacoste a metà prezzo) e un po' di pacchianerie, stiamo commentando queste tra di noi quando un signore "tracagnotto" dal viso gioviale ci saluta: "Buongiorno": noi siamo piacevolmente colpiti dal sentire, benché dopo soli due giorni, la nostra lingua a tanta (almeno per noi) distanza da casa e rispondiamo "buongiorno, che piacere trovare qui un altro italiano"... e lui, con un perfetto accento da Riviera Romagnola: "veramente io sono ungherese..."
Sandor è un autotrasportatore, un camionista: due volte alla settimana è su questa rotta col suo TIR, percorrendo la tratta Budapest-Edinburgh. Ha vissuto trent'anni a Rimini e ciò spiega la cadenza romagnola e l'italiano perfetto, congiuntivi e tutto. Scambiamo con lui un po' di convenevoli, anch'egli è felice di parlare un po' in italiano: ci racconta della sua vita trascorsa e poi ci accomiatiamo, lo rivedremo l'indomani mattina mentre scendiamo al ponte veicoli.

Dopo aver girato un po' per la nave, un aperitivo e la cena chiudono la serata mentre è calata la sera... no, mica tanto: andiamo a nord e il cielo è ancora abbastanza chiaro. La cabina senza oblò è invece nera come la pece, Gege dormirà benissimo, Bian dorme anche sui sassi. Il mare è calmo, niente onde, si sente solo il pulsare dei motori che si trasmette lungo lo scheletro metallico e fa vibrare ritmicamente alcune paratie... ma non dà fastidio e poi siamo stanchi, si dorme...

Lunedì 10 giugno >>>


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