Bianconiglio e Gegeniglia
   I VIAGGI E LE GITE DI DUE MOTOTURISTI

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Il Treno nelle Dolomiti 2015
Treviso-Feltre-Belluno-Longarone-Vittorio V.-Conegliano-Treviso

        

Galleria Fotografica
Treno Speciale
Treviso-Longarone
Era da un po' di tempo che, fermata Carpe Diem in attesa di climi favorevoli e di un tagliando-quasi-restauro (compiuto tra fine marzo e primi di aprile), Bian e Gege spulciavano i calendari dei treni speciali per cercare di soddisfare un altro loro modo elettivo di viaggiare e così, la notizia che il Comitato Provinciale di Belluno dell'Associazione Italiana Cultura e Sport (AICS) aveva organizzato per il 12 aprile un treno speciale a vapore da Treviso a Longarone su percorso circolare ha fatto loro immediatamente confermare l'adesione alla manifestazione.

Sabato 11 aprile partiamo in tutta comodità: un Frecciabianca ci porta in poco più di un soffio a Mestre e da lì un regionale ci conduce a Treviso in completo riposo dandoci la possibilità di visitare di nuovo la bella cittadina.
Ci sistemiamo all'hotel Continental, a due passi dalla stazione ferroviaria, e passiamo il pomeriggio in giro per Treviso godendoci la vivacità delle strade e delle viuzze, animate da molte persone del posto che si fermano presso le enoteche e altro luoghi di ritrovo, ben altra atmosfera rispetto alla nostra visita precedente effettuata in giorno infrasettimanale, quando forse gli operosi trevigiani erano affaccendati. Ci lasciamo portare dai flussi di persone ammirando come se fossero nuovi diversi scorci, ma ne troviamo anche di inaspettati a conferma che non basta mai una visita per conoscere un luogo per quanto piccolo.

All'approssimarsi dell'ora di cena ci siamo preparati segnandoci questi due indirizzi che vi proponiamo:
Osteria della Gigia, Via Barberia 20, tel.0422582752
E' un piccolissimo, caratteristico locale sempre gremito dove, a parte il canonico Spritz in diverse varianti (e a prezzi per noi milanesi inimmaginabili, 1,30€) si può gustare dell'ottimo street food genuinamente paesano, sempre a prezzi con i decimali. Ci siamo fermati per gustare lo Spritz in versione "amara", a scelta con Cynar, Montenegro o Jagermeinster.
Trattoria Toni del Spin, Via Inferiore 7, tel.0422543829
Avremmo dovuto prenotare qualche giorno prima, questa trattoria è sempre molto gettonata dagli autoctoni, sarà per la prossima volta.
Ci siamo fermati in un altro ristorante scelto a caso dove, passata la diffidenza iniziale per via della sala vuota, la qualità dei piatti e la frequentazione a parire dalle 21 gli hanno fatto riguadagnare punti: tenete conto della Trattoria 2 Mori, Via Bailo 9, tel.0422540383.


Filmato


Domenica 12 aprile: sveglia alle 6.45 per la colazione e poi, via, in stazione, dove un pennacchio di fumo e vapore annuncia che il treno è già al binaro di partenza. In testa la protagonista, la locomotiva a vapore Gr.740.293 costruita nel 1920 dalle Officine Meccaniche e Navali di Napoli: rodiggio 1'Dh2+2'2'T22, massa in ordine di marcia 117 t, velocità massima 65 km/h, potenza massima 980 CV.
A seguire la carrozza Bz32153 a scompartimenti e le Centoporte Bz36632, Bz36686, CIz36033 e Bz39134, quest'ultima in grigio ardesia al contrario delle altre in castano e castano/isabella. Ci sistemiamo proprio sull'ultima perché è ben noto che è quella da cui si vede meglio il treno in curva. Siamo armati di macchina fotografica, telecamera e occhiali anti-infortunistici per poter guardare fuori dal finestrino senza il pericolo di ricevere fumo, fuliggine e schegge di carbone negli occhi.


Siamo classificati come Regionale 29066 da Treviso a Ospitale di Cadore e partiamo alle 8 come da nostra traccia oraria. Dapprima in rettilineo nella Marca Trevigiana, a Montebelluna ci arrestiamo qualche minuto e ripartiamo iniziando ad affrontare le livellette al 14-15 per mille che contraddistingueranno tutto il viaggio di andata. La sosta a Feltre per il rifornimento di acqua si protrae più del previsto poiché la colonna idraulica non sembra voler erogare quanto necessario, restiamo ulteriormente fermi per far effettuare l'incrocio a un regionale trainato da una D.445, costante presenza su queste linee insieme alle ALn.668 ed ai Minuetti. Alla stazione successiva, Busche-Lentiai-Mel altra lunga sosta per dare precedenza a un regionale, poi un incrocio a Sedico-Bribiano; nota di colore, un gruppo di appassionati di equitazione travestiti da banditi del far-west simula un attacco al treno. La nostra traccia oraria ormai è saltata ed arriviamo a Belluno con 1h20 di ritardo, così la prevista sosta di un'ora non viene effettuata. Altri gitanti salgono per la tratta finale Ponte nelle Alpi - Longarone, caratterizzata dalle viste sulla Val Gallina (dove una diga alimenta la centrale di Soverzene), dal passaggio sul ponte di Faè e, a Longarone (dove arriviamo verso le 12.30) dalla vista verso la forra che inquadra la grande diga del Vajont, all'epoca la diga ad arco più alta del mondo, tristemente nota per la catastrofe del 9 ottobre 1963. Il treno proseguirà per Ospitale e quindi per Calalzo, rientrando a Longarone per le 14.30 circa (treni 29064 e 29063).

A Longarone è prevista la visita alla Fiera dove è in corso una mostra-scambio di modellismo ferroviario: un servizio di bus navetta ci porta rapidamente al sito. Attraversiamo lo spiazzo occupato da modelli ferroviari a vapore vivo che percorrono un anello e puntiamo sul self-service prima che esso si riempia, indi possiamo visitare con calma la mostra, ammirando i diversi diorami, plastici e impianti modulari, cercando di non "farci restare attaccato alle mani" alcun modello, siamo partiti volutamente col portafoglio all'essenziale. Ritireremo comunque gli omaggi gentilmente donati dall'AICS (due DVD con filmati storici delle ferrovie in queste lande) e acquisteremo una copia anastatica di un libro del 1914 sulla tratta Belluno - Calalzo. Torniamo alla stazione a piedi non senza avere visto gli esiti di un incidente stradale in cui un incauto centauro in tuta se l'è cavata con qualche graffio, ma la cui Aprilia RSV Mille dovrà essere rottamata, essendone uscita con il telaio tranciato all'altezza del cannotto di sterzo...

Intorno alle 14.30 il treno, con la 740 a tender avanti, rientra da Calalzo: ci riaccomodiamo sulla nostra carrozza attendendo la partenza delle 15.22 tra foto odori e rumori di macchina a vapore. A Ponte delle Alpi la locomotiva viene portata all'altra estremità, riprendendo la marcia avanti, perché mentre l'andata è stata compiuta via Feltre - Belluno, il ritorno è via Vittorio Veneto - Conegliano, linea con rampe al 24 per mille tra Nove e Vittorio Veneto che affronteremo in discesa.

Dopo pochi km dalla partenza costeggiamo il lago di Santa Croce, bacino naturale "artificializzato" grazie alla diga di Bastia, una bassa e lunga diga a terrapieno. Al di là del lago le creste dell'Alpago e del Cansiglio sono ancora spruzzate di neve. Oltrepassata Sella Fadalto attraverso la lunga galleria di 2152 m inizia la lunga teoria di brevi gallerie e, tra i piloni dell'autostrada Alemagna, si vedono il Lago Morto e la centrale elettrica di Fadalto vecchia. Una volta giunti a Vittorio Veneto la "storia" del viaggio è finita, siamo di nuovo in pianura e giungiamo a Conegliano, innestandoci sulla linea elettrificata Treviso - Pordenone.... come si stava bene senza la palificazione! L'ultimo strappo alla folle velocità di 60 km/h ci riporta a Treviso, dove saluteremo gli estemporanei compagni di viaggio compreso l'altro fer-fotografo che, avvolto in una kefiah per proteggersi a sua volta dalla fuliggine, comparirà più volte nel nostro filmato.

La gita è finita e dobbiamo rientrare: recuperato il nostro bagaglio in hotel, un regionale di nuovo di porta a Mestre e un Frecciabianca a Milano... vediamo di organizzare la prossima e... grazie, AICS!


 


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