Bianconiglio e Gegeniglia
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  PAESI BASSI - RENESSE
Il raduno "DEAUVILLE MEETS DEAUVILLE" del 2006
        

29-30 giugno - 1° luglio 2006: il viaggio di ritorno - 1080 km

28 giugno: tour nel Noort Holland - 230 km A/R

Questo itinerario non è del tutto farina del nostro sacco: per visitare parte della provincia dell'Olanda Settentrionale (Noort Holland) ci siamo un po' ispirati a quanto pubblicato nell'ottima guida "L'Europa in moto", editore Touring Club Italiano. L'intera giornata a disposizione e la vicinanza dei luoghi di interesse tra loro ci ha permesso di passare una giornata molto "piena".

1-2: Lasciata Amsterdam verso N attraverso il tunnel sotto l'Ij (la baia di Amsterdam) ci dirigiamo lungo la N247 sino a Broeck in Waterland, ed il nome del paese dice tutto sulla caratteristica di questa zona, la terra delle acque: Waterlaln costituisce una municipalità di comuni sparsi; qui i paesaggi sono decisamente inconsueti: noi italiani siamo abituati a vedere campi coltivati a ridosso dei fiumi  ma è ben diverso vedere campi coltivati accanto al mare... qualcosa di simile lo si può sperimentare solo nel delta del Po. Da qui deviamo per strade costruite su argini seguendo le indicazioni per Marken.

La N518 attraversa il mare verso Marken

Una sottile lingua di terra percorsa dalla carrozzabile e dall'immancabile pista ciclabile è quanto collega l'isola di Marken (2) alla terraferma: Marken è un antico villaggio di pescatori che ha sempre mantenuto un particolare isolamento antropologico: la gente del posto mal tollerava interferenze con i forestieri e le famiglie si formavano sempre tra consanguinei, col risultato che la scarsa varietà genetica ha amplificato i difetti morfologici delle persone. Non abbiamo avuto occasione di vedere i locali: a parte i pochi turisti non abbiamo incontrato alcun indigeno, il paese perfettamente conservato e manutenuto aveva un'aria quasi di fasullo, ciononostante è un'attrazione da non perdere.

Ufficio del Turismo a MarkenPercorsi pedonali e acquatici a Marken

2-3: Torniamo sulla "terraferma" verso Monnikendam percorrendo la N518, che qui prende il nome di Waterlandse Zeedijk, ovvero più o meno "diga del mare della terra delle acque", in pratica un argine di circa 3 metri di altezza che separa la baia di Gouwzee dalle terre strappate all'acqua. Percorrendo di nuovo la N247 giungiamo a Edam (3), ben conosciuta per il formaggio, del quale noi in Italia conosciamo una sola varietà: in realtà ne esistono quattro, dalle "bucce" di diverso colore: bianca, gialla, rossa e nera, ammirabili nel Museo del Formaggio.

Waterlandse Zeedijk
Chiusa per la navigazione presso EdamLa piazza di Edam

3-4: lasciamo Edam e la costa, ma non l'acqua visto che siamo nel Waterland, dirigendoci verso l'interno sino a Zaanse Schans (4), un museo all'aria aperta che conserva quanto resta di una delle zone più ricche di mulini a vento di tutta l'Olanda: in passato se ne enumeravano oltre mille in questa provincia, non in Olanda, non nei Paesi Bassi... solo in questa provincia. Ora una dozzina di essi, tra cui il famoso "De Kat" ("Il Gatto") sono mantenuti in efficienza a beneficio dei turisti che possono ammirare esternamente ed internamente questi imponenti manufatti che fungevano contemporaneamente da pompe per l'acqua, da frantoi per diversi materiali (non solo grano ma anche riso importato e minerali) e da abitazioni per i mugnai.

Il comitato di ricevimentoZaanse Schans
Parte del meccanismo di un mulinoIl cielo Olandese

4-5: ripartiamo sulla veloce autostrada A7 raggiungendo in una manciata di minuti Hoorn (5), un tempo fiorente porto commerciale e sede di una delle sei Camere della Compagnia delle Indie (Vereenigde Oostindische Compagnie), oggi piacevole città turistica e balneare con notevoli testimonianze storico-architettoniche legate sempre al commercio marittimo. Il declino di Hoorn e di tutte le città che si affacciavano sull'insenatura dello Zuiderzee iniziò nell''800, quando venne aperto il Noordzeekanaal, il canale navigabile che collegava direttamente Amsterdam con il Mare del Nord, evitando alle navi di giungere alla capitale per un giro più lungo. Nel XX secolo lo Zuiderzee venne separato dal Mare del Nord mediante la costruzione della grande diga Afsluitdijk e divenne, tramite la bonifica e la regimentazione delle acque, l'attuale Ijsselmeer. A ricordare il glorioso passato marinaresco di Hoorn restano il Waag (la pesa pubblica), le Bosshuizen (case dei pescatori) e la Hoofdtoren a guardia del porto.

Hoorn: il WaagHoorn: le case pendenti sulla Nieuwe Straat
Hoorn: le Bosshuizen decorate a motivi marinareschiHoorn: il porto e la Hoofdtoren (al centro)

5-6: Hoorn ci piace moltissimo e decidiamo di fermarci per la cena in un delizioso ristorante di pesce vicino al Waag, e poi partiamo un po' di corsa per l'ultima tappa del tour odierno, per vedere il tramonto sul Mare del Nord dalla Afsluitdijk (6), grandiosa opera ingegneristica dal nome impronunciabile costruita negli anni '30 per regimentare le acque dello Zuiderzee trasformandolo in un grande lago di acqua dolce, lo Ijsselmeer e permettendo di bonificare le terre della provincia di Flevoland. Giungiamo al punto panoramico sito a metà dei 32 km della diga alle ore 22, in tempo per vedere gli ultimi baluginanti raggi rossi del sole che riescono ancora ad oltrepassare l'orizzonte grazie alla rifrazione atmosferica... e quindi via autostrada facciamo ritorno ad Amsterdam (7).

L'autostrada sulla Afsluitdijk

29-30 giugno - 1° luglio 2006: il viaggio di ritorno - 1080 km


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