Bianconiglio e Gegeniglia
   I VIAGGI E LE GITE DI DUE MOTOTURISTI

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  Isola di Ios  (arcipelago delle Cicladi, Grecia)
Manuale d'uso per (quasi) cinquantenni   ;-)
        

Doverosa premessa: amiamo il mare ma non la vita da spiaggia, e neanche tanto quella da villaggio (perlomeno con riferimento al nostro essere "zingari" e con una sola esperienza in Egitto tre anni fa, dove praticavamo lo sport "evita l'animatore"); tuttavia, malgrado a inizio 2011 già accarezzassimo l'idea di recarci in giugno in Germania per il raduno annuale DMD, una proposta dei suoceri-genitori ci ha solleticato: una settimana a Ios, nelle isole Cicladi con la loro compagnia di "diversamente giovani", dal 7 al 14 giugno 2011. Abbiamo accettato per poter vivere anche questa esperienza: non essendo mai stati in un luogo del genere, abbiamo pensato di non dire "non mi piace" prima di aver provato. E così abbiamo lasciato a casa Midori con l'intenzione di noleggiare un mezzo sul posto, essendo impensabile per noi trascorrere sei giorni in un villaggio senza mettere fuori il naso... ma fin d'ora spezziamo una lancia a favore del personale del Koumbara Sunset Resort che ringrazieremo a piè di pagina :)

Ios è un'isola lunga circa 17 km e larga 7 (la sua superficie è poco meno della metà dell'isola d'Elba), a 25 miglia a nord della ben più famosa Santorini, con un unico centro abitato, Chora, addossato a una collina che domina la baia di Ormos (il porto), con un minimo di altra urbanizzazione nella vicina baia di Mylopotas. Il resto dell'isola è pressoché deserto e coperto di sola macchia mediterranea, non c'è nemmeno un albero, se non qualche eucalipto e pino marittimo a ridosso delle poche costruzioni, e qualche uliveto. Le notizie che si possono trovare su internet sono frammentarie e a volte un po' fantasiose, in pieno stile depliant turistico. Lo stesso sito ufficiale di Ios è purtroppo poco fruibile perché è scritto in greco e il link per l'inglese, all'atto della nostra consultazione, non funzionava... Sia le cartine stradali che abbiamo reperito  in Rete, che quelle riportate su pubblicazioni "poco" ufficiali, che mappe informatiche ben più blasonate non sono pienamente affidabili. Se desiderate la perfezione, al market del porto si possono acquistare le tavolette 1:25.000 dell'Istituto Geografico Greco per 7€ ma, visto che le usereste una sola volta, se sapete leggere sia una carta che il territorio, paradossalmente le mappe che vi verranno fornite dagli autonoleggiatori sono più precise e complete di Google Maps e MS Autoroute, così come è precisa la mappa affissa su un market di fronte al parcheggio di Chora.

La mappa di Ios affissa al bancomat presso il parcheggio di Chora


Visualizza 20110607-14 Ios, isole Cicladi, Grecia in una mappa di dimensioni maggiori

In alto, il nostro tour:
BLU: strade asfaltate
ROSSO: strade sterrate
VERDE: sentieri pedestri

 

 

A destra:
ROSSO: strade asfaltate
VERDE: strade sterrate

se vi occorre, abbiamo una versione ad alta risoluzione di questa immagine,
chiedetecela attraverso il blog

 

Ai turisti del nostro genere, desiderosi di visitare luoghi naturali, archeologici e storici, Ios offre sicuramente stupendi panorami, un mare cristallino e relax se si è fuori stagione ma, a parte numerose cappelle, alcune chiese, due piccoli monasteri (aperti solo sabato e domenica dalle 8 alle 11) ed un museo archeologico, non aspettatevi alcuna vestigia della Grecia Classica, quel poco che c'era devono averlo fatto fuori i Bizantini. Come vedete dalla mappa, ci sono diverse spiagge, alcune raggiungibili facilmente, altre meno, altre quasi inaccessibili via terra. A Chora c'è un gran numero di locali, perlopiù rivolti al pubblico giovane che costituisce la gran parte dei turisti, infatti Ios è universalmente nota come "isola dell'ammmore" e molto gettonata dai giovani di mezza Europa grazie anche a tariffe aeree convenienti (80€ A/R da Gatwick, e gli inglesi accorrono). Numerosi sono i discobar che offrono bevande alcooliche di ogni tipo, birra in primis: un locale propone addirittura il Fishbowl (letteralmente, la palla del pesce): una boccia colma di sei litri di birra al prezzo concorrenziale di 30€, con una fantastica promozione: due Fishbowl a 38€ con tanto di tabella che illustra la divisione tra coloro che si spartiscono il biondo liquido: se siete in due, 19€ a testa, se siete in tre circa 13€, se siete in quattro 9,50€ ecc. ecc., visto che il vostro stato etilico (da bevitori) vi impedirà di far la divisione sia a mente che con la calcolatrice del telefonino... per fortuna dietro la chiesa di Sant'Antonio c'è un locale adatto a gente del nostro tipo, leggete oltre.

Prima di illustrarvi la nostra esplorazione dell'isola, è opportuno che spendiamo due parole su...

Come muoversi via terra a Ios...
L'isola, come già scritto, è relativamente piccola, ma l'orografia fa sì che le strade siano lunghe e tortuose, con salite e discese anche del 10-12%, e per di più non sono tutte asfaltate. Se arrivate (come noi) in aereo, dovrete noleggiare un veicolo: al porto ci sono alcuni autonoleggiatori che propongono scooter, quad, vetture convenzionali e vetture fuoristrada. I prezzi citati si riferiscono alla convenzione stipulata dal tour operator che gestiva il nostro villaggio.

Gli scooter ed i quad hanno una cilindrata di 50cc... quindi non vanno gran che, specie se siete in due: una gita da Chora a Magganari (circa 60 km a/r) è un vero e proprio viaggio. I quad sono più "fighi" degli scooter e, se avete un minimo di "manico", potrete anche affrontare le "dirty roads" (sterrati facili) ma sconsiglieremmo le "bad dirty roads", sia per le pendenze (scarsa potenza in salita, freni poco efficienti in discesa) che per il rischio di caduta della catena dalla corona sui sobbalzi (abbiamo aiutato un turista spagnolo a trarsi d'impaccio). Non sono nè moto anche se hanno il manubrio, nè automobili anche se hanno quattro ruote: vanno accompagnati molto col peso del corpo (come una moto) ma non piegano (come una macchina) e se non li accompagnate potreste anche ribaltarvi in curva. C'è da dire che le tariffe di noleggio sono popolari: 19€/giorno per lo scooter, 25€/giorno per il quad, con piccoli sconti per più giorni.
Il casco sarebbe obbligatorio... nel senso che in Grecia è per legge obbligatorio sia per scooter che motocicli che per quad... ma il 90% di coloro che viaggiavano sull'isola non lo indossavano, nemmeno (o tantomeno) i locali pur con moto di grossa cilindrata: abbiamo visto condurre "capelli al vento" Ducati Multistrada, KTM Adventure, una Buell...

Tra le vetture convenzionali vengono proposte: Fiat Seicento, Fiat Panda, Nissan Micra, Suzuki Ignis e Seat Ibiza, tutte dotate di aria condizionata, ad un prezzo tra i 35€ ed i 42€ al giorno. Se volete qualcosina in più, ci sono le Nissan Micra Cabrio, a 54 €/giorno... ma a questo punto, spendere per spendere questa cifra, seguite il nostro consiglio...

Noleggiate una Suzuki Jimny 4x4!

E' un piccolo fuoristrada a quattro posti con capote in tela, la parte anteriore si apre come nelle vecchie Fiat 500 (o metà o tutta, ripiegando la tela), la parte posteriore si ribalta, e vi godrete Ios en plein air. Il motore benzina da 1.3 litri gli garantisce una potenza di ben 85 CV, ma il plus è la trasmissione: tramite tre pulsanti sulla console si può scegliere la marcia 2WD (anteriori), 4WD (integrale) e 4WDL (con riduttore), e con le marce ridotte questo affarino scala pendenze impensabili; inoltre le grandi ruote e l'altezza da terra gli permettono di affrontare sentieri abbastanza impervi (ovviamente tutto è relativo). Si guida con grande facilità anche se lo sterzo è un po' duro, la trasmissione è "intelligente" (non vi consente di cambiare modalità se non sussistono le condizioni, ad esempio non vi permette di passare da 4WDL a 4WD se siete in salita) e addirittura è sembrato  (a Bian) di sentire, con le 4WDL, il pedale della frizione asservito da una specie di Hill Assistant, benchè non ci fosse nessuna indicazione nè pulsante.. forse il Bian ha il piedino da 4x4 :D

Secondo noi, a meno che non vi siate portati una moto off-road ed il relativo "manico", questa è la soluzione terrestre ideale.

In giro con la Suzuki Jimny

Non tutti i noleggiatori perseguono la stessa "politica" sul carburante: Jacob's fornisce il veicolo con il pieno e ne chiede la restituzione ovviamente con il pieno, mentre Ios Rent a Car lo fornisce in riserva, e la benzina che resta dentro a termine utilizzo "se ne va sotto l'uscio": in quest'ultimo caso considerate quindi quanto intendete tenere la macchina, valutate quanto volete percorrere (noi abbiamo fatto circa 250 km tra avanti e indietro su asfalto e sterrato) e calcolate un consumo di 15 km/l, riempiendo di conseguenza il serbatoio per non regalare nulla all'autonoleggiatore. L'indicatore della benzina del Jimny è infingardo, la prima metà scende molto rapidamente facendo pensare a consumi esagerati, poi rallenta, probabilmente il serbatoio è troncoconico.

Gli unici due distributori sull'isola, della catena Eko, sono sui tornanti che salgono da Ormos a Chora: ad ogni modo la riserva vi permette tranquillamente di tornare indietro ovunque voi siate. La benzina è carissima, al momento della nostra visita circa 1,75 €/l.

... e come muoversi in barca
Nella parte turistica del porto, presso la chiesa di Agìa Irini, c'è Ios Marine dove Georgios, che parla un po' di italiano, noleggia piccoli fuoribordo che possono essere condotti senza patente nautica, al prezzo di 70€/giorno carburante compreso (il "giorno" va dalle 9 alle 18). I natanti sono forniti di ombrellone da piantare in spiaggia, frigo da campeggio e motorino di emergenza, e possono raggiungere i 20 nodi. A detta di Georgios, in due ore e mezza si fa l'intero giro dell'isola, il resto del tempo lo potete usare per esplorare le calette.


La nostra esplorazione di Ios
Prima di partire ci siamo ovviamente documentati ma sul posto abbiamo constatato sia l'inattendibilità delle notizie reperite in Rete sia la scarsa segnaletica turistica che impedisce di godere appieno delle peraltro poche attrattive storiche di Ios: senza citare l'URL del
sito peccatore che appariva essere il più dettagliato, ne mostriamo solo i peccati (in corsivo) con il nostro commento.

"Il tour dell’isola di Ios incomincia da Chora, capoluogo e unica cittadina isolana. Chora presenta tipicamente costruzioni bianche, chiesette dal duomo blu e classici mulini a vento. La città durante il giorno ha un'atmosfera tranquilla ma la notte diventa alquanto vivace. Numerosi i locali, bar e discoteche che fanno festa per tutta la notte. Per coloro che non amano l’atmosfera da discoteca ci sono comunque diversi luoghi che meritano una visita. In Chora si ammirano la bella Chiesa di Panagìa Gremiotissa circondata da palme, le rovine del castello medievale e un museo archeologico con tanto di galleria d’arte".

Vista di Chora        la caffetteria Einos

Fin qui tutto OK: Panagìa Gremiotissa (che significa più o meno "Vergine Maria della Ripida Parete") è la chiesa eretta quasi in cima alla collina di Chora, nel punto più alto del paese; da qui si può salire ulteriormente raggiungendo tre candide cappelle da cui si gode una bellissima vista sul porto di Ormos. I mulini a vento sono ridotti a poco più di ruderi e così il castello medievale (ma dov'era?). Il museo archeologico è ospitato nel palazzo comunale di fronte alla piazza che prospetta sulla chiesa di Sant'Antonio. Chora può essere raggiunta anche a piedi, dal porto, percorrendo un sentiero lastricato che segue il tracciato delle antiche mura, di cui si possono ammirare ancora alcuni tratti.
Secondo noi il locale che merita la sosta serale è Einos, dietro la chiesa di Sant'Antonio. In una piccola piazzetta coperta da un pergolato stanno i diversi tavolini, parte adibiti a ristorante e parte alla sola mescita, i piatti arrivano dalla cucina nella vietta accanto mentre le bevande dal locale vero e proprio. Il bello è che verso le 23 lo stereo che diffonde musica moderna viene spento e due-tre ragazzi del posto accordano chitarra e bouzouki (mandolino), ed iniziano a suonare musiche tradizionali, e non solo il classico sirtaki. Potete degustare quasi quel che volete, ma le bevande principe sono ovviamente Ouzo (sambuca di anice locale) servito liscio o con ghiaccio, Raki (grappa) e Rakomele, (Raki con disciolto del miele, servita calda)

.panorama sulla baia di Ormos

"Nelle vicinanze di Chora, si trova Ormos, una bella baia naturale (pare la più grande in tutto l’Egeo) sede del porto isolano. Qui si apprezzano in particolare la piazzetta del villaggio, il caratteristico porticciolo dei pescatori, la Capella di Agia Irini e le belle spiagge di sabbia dorate, Yalos e Mylopotas o ancora quelle solitarie di Kolistani".
Beh, più o meno... tutto vero su Ormos, ma la grande spiaggia sabbiosa di Mylopotas (la più frequentata dai turisti, lunga circa 1 km) deve essere raggiunta dopo un tragitto di 3 km lungo la strada, passando da Chora; all'estremità sud della spiaggia c'è la taverna "O' Drakos", dove a prezzi convenientissimi si gusta in primis dell'ottimo pesce pescato sul posto: mentre eravamo a tavola sul molo il proprietario, che stava sgusciando molluschi e crostacei, ha preso il fucile subacqueo ed ha fiocinato uno scorfano di 30 cm che si aggirava sul fondo coperto di ricci di mare. Favoloso il calamaro al forno ripieno di formaggio. Da provare comunque l'ottimo Tzatziki (salsa di yogurt con cetrolo, aglio e olio) e i Souvlaki (spiedini di carne)

la baia di Mylopotas vista dalla taverna O'Drakos

Le spiagge di Kolistani e Valmas si raggiungono solo a piedi per ripido sentiero, e non sono visibili da Ormos... comunque: la piazzetta del porto è animata da taverne, uffici di agenzie di viaggio, autonoleggiatori e market. Appena scesi dalla nave il busto di Omero vi darà il benvenuto, ma il vero benvenuto sull'isola, ed il saluto alla partenza , ve lo darà (ve lo darebbe) la bella chiesa di Agìa Irini (Sant'Irene), candida costruzione in riva al mare, sulla scogliera a destra entrando in porto. Diciamo "ve lo darebbe" perchè tipicamente, tra le operazioni di sbarco (le guide dei tour operator vi faranno scendere per tempo nella stiva) o di imbarco (le scale che salgono al ponte sono ripide) difficilmente vedrete Agìa Irini da bordo del ferry, peccato... A destra del porto (da riva) c'è la spiaggia di Yalos (o Gialos, per rispettare la pronuncia).

Agìa Irini                 Su per lo sterratone!

Da Mylopotas, oltre il parcheggio di O' Drakos, parte lo sterrato più impegnativo e più spettacolare dell'isola che, in 6 km di tornanti, di solchi, di pietroni e di strapiombi (ma la larghezza è più che sufficiente per non correre rischi) porta sulla strada asfaltata a metà tra Pirgos e il monastero di Kalamos.

Panorama di Mylopotas dallo sterratone           Monastero di Kalamos

"Per gli amanti dell’archeologia consigliamo una visita alle famose rovine di Skarkos, il sito archeologico più importante dell’isola".

Con tutto il rispetto... è una pietraia esposta al sole: la si può vedere dai tornanti che da Ormos salgono a Chora: non l'abbiamo nemmeno fotografata, se volete guardatela QUI su Wikipedia :)

 

"Verso sud ci si può ristorare nelle belle spiagge di sabbia bianca di Koumbara, oppure al suo estremo, verso nord, nelle altrettanto belle spiagge della località di Plakoto (secondo la tradizione isolana ultimo riposo di Omero)".

La geografia comincia a peccare.... Koumbara è la spiaggia presso il villaggio dove alloggiavamo, non è molto grande, non è propriamente di sabbia bianca e non è a sud, ma ad ovest del porto, raggiungibile in pochi minuti di macchina passando prima per la piccola e raccolta spiaggetta di Tzamari.
Per raggiungere Plakoto e la presunta tomba di Omero occorre raggiungere Chora, superarla da dietro passando dai mulini, attraversare l'isola percorrendone l'interno collinoso e brullo (da Far West) e al bivio a "T" svoltare a sinistra. La strada prosegue sempre nel nulla finchè si interrompe ad una rotonda che fa da parcheggio, ma forse anche da luogo di manovra per pullman turistici, quindi attenzione a dove parcheggiate. Da qui un sentiero porta a una tettoia semicircolare (probabile punto ristoro in periodo di maggiore affluenza?) e quindi alla tomba: non aspettatevi un monumento, c'è soltanto una lapide circondata da un muretto a secco. Le presunte tombe di Omero sono disseminate qui e là in diversi luoghi della Grecia: quello che appare meno incerto, fermo restando che Omero potrebbe anch'egli non essere mai esistito, è che Ios viene citata talvolta come il luogo natale di sua madre. Il luogo è apprezzabile per il panorama verso nord, con il mare e le altre isole, tra cui le grandi Paros e Naxos. Vien da pensare alla scena di "Mediterraneo", in cui il tenente Montini sale sula vetta di Kastelorizo con i fratelli Munaron e, dopo la fatica, si guarda intorno e dice soltanto, con un sorriso di compiacimento: "eh?"  :)
Dalla rotonda si stacca un sentiero sterrato di medio-bassa difficoltà, ma comunque NON affrontabile con un'automobile convenzionale, che in alcuni km porta alla spiaggia di Plakoto, rivolta a nord: è una spiaggia ghiaiosa deserta in un paesaggio molto gradevole, peccato che le correnti vi portino dei rifiuti abbandonati in mare, abbiamo trovato molte plastiche in giro.

 

Spiagga di Plakoto                tomba (?) di Omero

 

"Prima di arrivare nella zona di Agìos Theodoti, ci si può dirigere verso Pirgos, la zona più alta dell’isola dove si ammira la chiesa bizantina di Agìos Ioannis, costruita sopra le fondamenta del ben più antico Tempio di Apollo".

Veramente, per andare a Pirgos, bisogna svoltare a destra al bivio che a sinistra porta ad Agìos Theodoti, quindi al bivio per Magganari (destra), svoltare a sinistra, quindi Pirgos è un po' oltre Agìos Theodoti... Meglio ricordare che la strada per Agìos Ioannis, che transita per la piccola Agìos Georgios, è sterrata, ma è anche lo sterrato più facile che abbiamo incontrato. Sconsigliamo comunque di percorrerlo con un auto normale, se non altro perchè ogni danno al veicolo è affar vostro a meno di una franchigia di 400€. Comunque, la possibilità di "grattare" col pianale è tutt'altro che remota.

 

Sterrato per Agìos Ioannis                Agìos Ioannis Prodromos

 

"Agìos Theodoti si presenta come una grande spiaggia di sabbia dorata da dove si possono godere stupendi tramonti. Più avanti ci si trova a Paleokastro sede del Castello Bizantino e della panoramica Chiesa di Panagìa Paleokastritissa".

Qui la realtà supera la fantasia: scartato l'errore di traduzione, Agìos Theodoti è una spiaggia rivolta ad est, pertanto si potranno ammirare stupende albe e non stupendi tramonti, che invece abbiamo potuto ammirare da Koumbara. La spiaggia è molto ampia e sabbiosa. Il castello, Paleokastro, è anch'esso un rudere esposto in pieno sole raggiungibile per ardito sentiero pedonale. Di Panagìa Paleokastritissa neanche l'ombra nè un cartello, forse se avessimo raggiunto il castello l'avremmo vista?

 

Panorama sulla spiaggia di Agìa Theodoti

 

"Nelle vicinanze troviamo anche la spiaggia bianca di Psathi, famosa per le tartarughe marine e l’omonimo e pittoresco villaggio".

Anche Psathi è una grande e lunga spiaggia di sabbia chiara, che viene citata come luogo di nidificazione della Caretta Caretta, ma non abbiamo trovato nessuna indicazione in merito. Villaggi? nessuno... solo un paio di locande :)

 

"Nelle vicinanze di Mylopotas si trovano le belle spiaggie di Klima, Kalamos e le splendide tre spiagge di Tris Klissies.  Da non perdere inoltre la visita al Monastero di Kalamos edificato 200 anni fa e luogo di culto prediletto dai locali. Qui si trovano anche le spiagge di Manganari, sicuramente tra le più belle di tutta la Grecia, servite da incantevoli taverne e ristorantini sul mare".

E qui il redattore è partito proprio per la tangente :)  Klima è sì poco a sud di Mylopotas, ma non è per nulla facilmente raggiungibile via terra. Poco più giù c'è la bella baia di Pikri Nerò, tappa dell'escursione in battello organizzata dal Capitano Pedros che poi prosegue per Magganari dove si passa il resto della giornata tra spiaggia e giochi balneari. Le spiagge di Kalamos e Tris Klissies invece sono ben oltre Magganari, sulla costa est dell'isola... comunque: se si lascia Chora verso il centro dell'isola e si svolta a destra-destra-destra ci si dirige verso Magganari in un paesaggio che in certi tratti nulla ha a che fare col mare, ed in altri regala viste da duecento metri d'altezza sulle coste. Il monastero di Kalamos è una bianca costruzione preceduta da un vialetto chiuso da un cancello accostato, con il cartello "per favore chiudere dopo essere passati": nulla a che vedere con i nostri monasteri: consta di una piccola chiesa (chiusa), delle celle dei frati (non ce n'era nessuno) e delle lunghe panche e tavole in pietra. Fortunatamente abbiamo trovato un'anziana signora che, benchè parlasse solo il greco, ha capito che avremmo voluto vedere l'interno e ci ha aperto la chiesa, ricca di icone e arredi tipici del culto ortodosso, ma non ci ha permesso di scattare fotografie: la paura dei furti nelle chiese è molto alta dopo diversi episodi avvenuti in passato. Dal monastero di Kalamos si prosegue per strada asfaltata di grande bellezza per la spiaggia di Magganari, che in alta stagione è una delle più frequentate: qui qualche taverna in effetti c'è, meno male...  Sempre dal monastero di Kalamos parte uno sterrato un po' impegnativo che porta in 3,5 km alla spiaggia di Kalamos ed in altri 2,5 alla bella spiaggia di Plakes, di fine ghiaietta cristallina delle dimensioni di chicchi di riso e dall'acqua fresca e pulitissima.

 

Spiaggia di Plakes

 


 

Il viaggio e l'alloggio

Raggiungere Ios, che non è poi così lontana, è un vero viaggio, almeno lo è stato per noi: non sappiamo se in stagione avanzata i voli e i traghetti siano più frequenti, ma noi abbiamo impiegato, dalla soglia di casa a quella del villaggio, ben 12 ore: un'oretta abbondante da Milano a Malpensa, le operazioni di imbarco in aereo, due ore e quindici di volo, il trasferimento dall'aeroporto al porto di Santorini (poco meno di mezz'ora, con una discesa a tornanti lungo la falesia che ci ha fatto rimpiangere di non essere in moto), un'attesa di tre ore nel bar di fronte all'imbarcadero (con, purtroppo, respiro degli effluvi di camion e pullman), un'ora e quaranta di ferry e, finalmente, cinque minuti di pullman per arrivare al Koumbara Sunset Resort. Al ritorno il viaggio in traghetto è stato ridotto a quaranta minuti grazie al traghetto Highspeed, ma abbiamo comunque dovuto attendere quasi tre ore al bar Apollo, di fronte all'aeroporto, perchè aprissero il check-in. Queste tre ore possono, volendo, essere impiegate per una rapida corsa a Thira, il capoluogo di Santorini. A nostra preferenza, però, Thira andrebbe visitata al tramonto, quando fa meno caldo e si godono i colori da cartolina.

 

Koumbara Sunset Resort               Un tramonto dalla nostra camera :)

 

Il Koumbara Sunset Resort, gestito da Comitours/I Grandi Viaggi, è un villaggio di costruzione recente in stile greco, sul pendio che digrada verso la baia di Koumbara, a duecento metri dall'omonima spiaggia, una porzione della quale è riservata alle attrezzature del villaggio. Si può scendere a mare anche dalla piscina inferiore, raggiungendo due piccole calette rocciose. La reception è nel punto più alto, a livello della strada; appena sotto vi sono il bar e la piscina superiore, un po' più giù il ristorante. I blocchi delle camere, di diversa categoria a seconda dell'esposizione, sono a vari livelli, raccordati da vialetti. Il nostro soggiorno si è svolto nella prima settimana di apertura 2011 del villaggio, e gli ospiti erano in tutto solo trentasei, quindi abbiamo goduto delle migliori attenzioni del personale di servizio e di animazione, e ricordiamo qui ringraziandoli/e Laura, Elisa e Marti, impiegate di reception, i cuochi Luca e Andrea, il capo animazione Matteo e il suo team di animatori composto da Lorena, Noemi, Carolina, Maurizio e Nunzio che ci hanno allietato con giochi, cabaret, balli, compagnia a tavola e anche belle conversazioni.

 

Infine... eccovi la Galleria Fotografica completa!


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