Bianconiglio e Gegeniglia
   I VIAGGI E LE GITE DI DUE MOTOTURISTI
 

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La strada D1091 del Col du Lautaret che collega Briançon a Grenoble è sempre aperta, anche nelle peggiori condizioni climatiche. Monsieur  Bonnabel ci racconta, mostrandoci le fotografie appese alle pareti, che nell'arco di un inverno una volta cadevano anche venti metri di neve  e, se veniva giù una valanga, ci si scavava una galleria sotto per mantenere la strada aperta. Adesso le precipitazioni sono la metà e la neve si scioglie prima.
La famiglia Bonnabel gestisce l'Hotel des Glaciers sin dal 1897. L'edificio è stato ristrutturato e ammodernato più volte, adesso è un po' demodè con la sua aria da 4* anni '50, quando fuori parcheggiavano le Renault Dauphine e le VW Caravelle...  Due parole su di esso: in estate il ristorante è chiuso ma la brasserie è aperta, le camere sono accoglienti, ci sono sauna e hammam, la piscina era chiusa. Non è economicissimo ma una botta di vita ci vuole ogni tanto, poi anche Carpe Diem ha avuto un trattamento a 4*. parcheggiata nella grande veranda chiusa accanto alla Porsche 911 cabrio, alla VMax e alla Virago dei proprietari. Per cena, una sera Fonduta e l'altra Raclette, quassù fa freschino anche d'estate.

La strada D902B del Col du Galibier si stacca proprio dalla D1091 di fronte all'hotel e in 8 km raggiunge il passo, che viene chiuso ogni inverno alla prima neve e la cui riapertura a fine maggio è (o forse meglio dire era) una festa per i ciclisti per primi, e i motociclisti per secondi. Il deneigémént è celebrato in diversi filmati reperibili sulla Rete e ci ricordiamo di un articolo di QuiTouring di... mah... vent'anni fa? che mostrava piccoli uomini colorati che pedalavano tra alte cortine di neve, e da allora il pensiero era stato: "prima o poi, alla riapertura dobbiamo andare a percorrere quella strada quando c'è ancora neve". Finalmente, ai primi di giugno 2017 ci riusciamo.

Nella settimana precedente al viaggio abbiamo consultato i vari siti informativi per conoscere il meteo, dato come abbastanza favorevole (e così è stato) e la percorribilità delle strade: la strada del Lautaret è interrotta per lavori in un tunnel ma i cisalpini hanno realizzato una Route de Secours, classificata RS1091, che percorre la sponda sinistra del Lac du Chambon, e su Internet è disponibile il depliant sulle norme da tenere su questa strada, aperta solo al traffico leggero (auto, moto, biciclette). La sommitale del Galibier era data come chiusa, poi come aperta ma l'abbiamo trovata chiusa per un cantiere. Beh, c'è il tunnel.

 

Da: https://inforoute.hautes-alpes.fr/wir3/cols.html (tenuto buono per questa e altre volte passate)

Col / Site

Situation

Col du Lautaret

·  D1091 Grand tunnel du Chambon en Isère, la route est fermée pour cause de travaux de construction depuis le 6/03/17 à 11:25, jusqu au 13/07/17 à 8:00, . Déviation : par les routes nationales 94, et 85 via Gap, ou par Chambéry, et le tunnel du Fréjus, tarif réduit sous conditions (renseignements auprès des Offices de tourisme).

  • INFORMATIONS RD 1091 TUNNEL DU CHAMBON_20170307.pdf


Section de la RD 1091 entre la limite de l'Isère et l'accès au casset (commune de Monètier-Les-Bains): la circulation est interdite pour les véhicules suivants (sauf desserte locale):

  • TRANSPORT DE MATIÈRES DANGEREUSES (tous véhicules)

  • POIDS LOURDS DE PLUS DE 26 TONNES

Pour plus d'informations: contacter l'Agence Territoriale de Briançon - Tél: 04.92.21.56.80 ou cliquez sur www.itinisere.fr pour le tronçon exploité en Isère.

Col du Galibier

Ouvert

Col du Galibier (voie sommitale)

·  D902B de la voie sommitale du col du Galibier à -, la route est fermée depuis le 20/10/16, jusqu'au 26/05/17 à 18:00

 

La route de secours est de nouveau ouverte jour et nuit sans restriction.

Suite à l’affaissement d'un talus, localisé et situé en aval de la chaussée de la route de secours, le Département de l'Isère effectue des travaux de confortement depuis le 25 février dernier. Ces travaux, réalisés de nuit, imposaient jusqu’alors des fermetures nocturnes de la route de secours, initialement prévues jusqu’au 25 mars inclus.

Compte tenu du bon avancement des travaux de confortement, ces derniers se poursuivent mais c’est désormais sans gêne pour la circulation des automobilistes. Dès aujourd’hui, la route de secours est donc ouverte jour et nuit sans restriction.

Indépendamment de ces travaux, des fermetures ponctuelles sont susceptibles d’intervenir pour des raisons d’exploitation de la route : déclenchement préventif d’avalanche, déneigement etc…

84 000 véhicules ont emprunté la route de secours depuis son ouverture le 24 novembre dernier.

Source : Département de l'Isère

Notare la clessidra che indica quanto manca al cambio di colore del semaforo...

Gli anni sono passati e il riscaldamento globale ha fatto il suo danno. Già arrivando qui venerdì 2 giugno 2017 per la via più classica (A4 per Torino, poi Oulx-Cesana-Claviere/Montgenevre 1850m-Briançon) la vista da Cesana Torinese della vetta pressoché spoglia del monte Chaberton (3131m slm)  ci ha fatto pensare: se a tremila non c'è neve, figuriamoci a duemilaseicento. E' anche vero che la Francia presenta a volte condizioni locali davvero eccezionali, come i sei metri di neve invernali ai soli 1667 m slm del monte Aigoual nelle Cevennes, o i "trains blindè" della linea ferroviaria delle Causses, tra Mende e La Bastide, che per attraversare gli altopiani a 1200 metri di altezza dovevano essere formati da: carro spartineve, locomotore, due carrozze, altro locomotore, altro carro spartineve... la speranza quindi è l'ultima a morire...
Quando arriviamo all'hotel Bonnabel, Col du Lautaret 2058m slm la Gegeniglia mi dice con un'aria da bambina: "ma dormiamo qui? che bello" :-)

Il tour previsto per sabato 3 giugno è fatto da strade ben note e da una tratta assolutamente nuova per noi, con l'aggiunta di una salita mitica. E' un tour molto classico per chi è della zona: incroceremo due volte un'altra BMW K100 vintage e ci faremo sorpassare sempre due volte da Paolo, torinese su Yamaha TDM che incontreremo anche su al Telegraphe. Sono 200 km di tutto relax... se vi piacciono strade strette, tornanti e qualche strapiombo. La sera prima ha piovuto a dirotto, ma si sa che in montagna le condizioni cambiano repentinamente: al risveglio c'è il sole.

Partiamo dal Col du Lautaret in discesa, verso ovest, verso Grenoble. A La Grave compiamo una piccola deviazione (10 km A/R), ma non ripetetela, non ne vale la pena. Gli amici cisalpini valorizzano qualsiasi cosa, anche un sasso se il cane di Napoleone ci ha fatto pipì sopra, ma l'Oratorio di Chazelet è solo una piccola cappella, benché la vista sul massiccio della Meije di fronte e sulla vallata non sia niente male.

Presso il lago artificiale di Chambon la strada principale è sbarrata e svoltiamo sulla RS1091, 5 km di un perfetto nastro di asfalto largo solo un paio di metri, in parte a senso unico alternato, e torniamo sulla strada principale percorrendo il coronamento della diga di Chambon. Ancora un po' di curve nelle Gorges de l'Infernet, il lungo rettilineo per Le-Bourg-d'Oisans ed ecco, spauracchio di molti Tour de France, i 21 tornanti della salita all'Alpe-d'Huez, con pendenza dall'8 al 17 percento. Saliamo lasciando il giusto spazio di un metro e mezzo ai ciclisti che non viaggiano mai affiancati: il reciproco rispetto (più dai motard verso i Vélo per ovvie ragioni) è una graditissima caratteristica in tutta la Francia.

L'Alpe-d'Huez, come tutte le stazioni sciistiche, in estate non dice niente e al bivio per Villard-Reculas prendiamo la stretta e panoramica D211B del Col de la Penitence (non lo si trova citato da nessuna parte, nemmeno nella carta Michelin "Rhone-Alpes" al 200.000), poi la strada si allarga e, sempre con un buon asfalto, scende a larghe curve fino alla diga di Verney, dove ci raccordiamo alla D526 che arriva da valle risalendo il paramento della diga stessa.

Si sale per la Vallée de l'Eau d'Olle dopo aver superato la grande centrale elettrica di Grand'Maison, la più potente idroelettrica di Francia con i suoi dodici gruppi per complessivi 1800 MW, alimentata dal lago artificiale formato dalla diga di Grand'Maison che incontriamo poco prima del Col du Glandon 1924m, dove, in un paesaggio abbastanza lunare, pressoché disabitato e alla lunga un po' noioso, si svolta per il Col de la Croix-de-Fer 2067m per giungere a un altipiano dove torna la civiltà sotto forma di campi da sci e case di villeggiatura. Per stare nei tempi previsti rinunciamo alla deviazione per il Col du Mollard e alla sua discesa a mille tornanti tra le rocce per la più diretta strada che porta direttamente a Saint-Jean-de-Maurienne, nella valle più anonima e martoriata di Francia, tra autostrada e fabbriche di alluminio, sotto uno scroscio di pioggia che dura meno di 5 minuti, non ci fermiamo nemmeno.
Paralleli all'autostrada e alla ferrovia (ma non passa nemmeno un treno...) arriviamo a Saint-Michel-de-Maurienne, svolta a destra e via, su per le note mille curve del Col du Télégraphe 1566m dove lo stomaco che reclamava da un po' si gode un croque-monsieur e una Pelforth, ma niente caffè oltre confine!
Superata Valloire, dopo un lungo falsopiano inizia la rampa nord del Galibier, una delle famigerate strade francesi senza protezione a valle, se si sta troppo in costa si rischia di finire giù per trenta metri minimo...

In uno degli ultimi tornanti, il monumento eretto nel 2011 dedicato a Marco Pantani ricorda il punto in cui, durante il Tour del 1998, il Pirata attaccò il favorito Ullrich nella tappa Grenoble - Les-Deux-Alpes affrontata proprio nel verso che stiamo percorrendo noi. Marco vinse la tappa ed ipotecò la sua vittoria a Tour. Ciao Pirata, un cliente del Bian ha fatto nuova luce su di te, Uomo e Mito.

Let it snow?   Eh no... i muri di neve sperati non ci sono, ci accontentiamo di un muretto di tre metri lato monte: forse per viaggiare nella trincea di neve occorre percorrere il Lautaret in inverno, quando il Galibier è chiuso...

I 2646m del col du Galibier ci sono vietati dalla strada sbarrata per un cantiere sulla Voie Sommitale, dovremo accontentarci della stretta e freddissima galleria, ma stamattina siamo partiti con 10°C e l'imbottitura, e abbiamo accumulato tanto calore durante la giornata da sentire solo un bel freschino. La rampa sud è molto più agevole e ci fa transitare accanto al monumento a Henry Desgrange, ideatore del Tour de France. Ancora pochi km di strada stretta e belle curve ed eccoci di nuovo al Col du Lautaret e al nostro hotel. In molti punti panoramici saremo bersagliati dai soliti fotografi che vendono a caro prezzo le immagini via Internet marchiando le anteprime con minacciosi "ne pas reproduire"... e la nostra privacy? Ci scatti foto, le geolocalizzi con data e ora, le pubblichi per due anni sul tuo shop e noi non le possiamo copiare? Ma scordatelo!!! :-)

L'indomani, domenica 4 giugno, le montagne hanno un cappuccio di nuvole. Fa niente, dopo aver salutato i signori Bonnabel si sale ancora al Galibier in senso opposto, ancora Valloire e il Telegraphe e giù in Maurienne. rientreremo dal Col du Mont Cenis 2083m con le sue belle curve e faremo un salto all'Abbazia della Novalesa (ma non andate fuori orario visite guidate) dove pranzeremo al grazioso e un po' pretenzioso "C'era una volta", per poi infilare l'autostrada...

... sperando nel contempo che qualcuno faccia cambiare idea a Trump sugli accordi di Parigi.. :-/.

La galleria fotografica

 

E per finire... tre righe di Storia sul Mont Cenis: dai conquistatori del passato ai moderni conquistatori delle vette


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