Bianconiglio e Gegeniglia
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  FRANCIA 2009: LOZERE, VERCORS E MONT-BLANC         

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5 agosto: le Gorges del Tarn e l'Aven Armand

Lunghezza: 140 km
Inizio e fine itinerario
: Meyrueis
Tappe intermedie:
Aven Armand, Mas-Saint-Chély
Cartografia
: carta regionale Michelin 1:200.000 n°526

1-2: Stavolta, della già citata guida "L'Europa in moto", prendiamo come ispirazione il tour rosso dell'Itinerario 2, per poter percorrere le Gorges du Tarn nella totalità della loro lunghezza, rientrando dalle Gorges de la Jonte (affluente del Tarn) e ammirando uno dei luoghi più magici che mai ci sia capitato di visitare. Partiti da Meyrueis (1) sulla D986, dopo più di una decina di chilometri siamo alla nostra prima tappa, la grotta denominata Aven Armand (2), dal nome dell'assistente del famoso speleologo francese Martel che la scoprì nel 1897. Mentre però Louis Armand si dovette calare nel vuoto dall'ingresso naturale dell'abisso, un inghiottitoio assai pericoloso, oggi una funicolare parte dalla superficie e percorre una galleria inclinata lunga 200 metri che ci porta... sul balcone del Paese delle Meraviglie. Scesi dal vagone lo spettacolo è da mozzare il fiato: si domina dall'alto una vastissima caverna, in grado di contenere Notre Dame de Paris o il Duomo di Milano, disseminata di decine di stalagmiti di calcare bianchissimo di dimensioni imponenti (la maggiore è alta 30 metri) e centinaia di altre formazioni dalle forme più bizzarre. Seguite il sentiero luminoso a "S" in basso a sinistra, arriverete ad una piazzola... quelle macchie scure sono persone!!!

Impossibile non restare stupefatti davanti a questa meraviglia della Natura, specialmente una volta scese le scalette che dal balcone portano al fondo dell'abisso e percorrendo i sentieri che attraversano la foresta di stalagmiti, di dimensioni imponenti e dal candore tipico della calcite appena venato dal rosso degli ossidi di ferro, dal nero del manganese e, qui e là, dal colore di altri elementi chimici. La sapiente illuminazione rende poi il luogo ancora più mistico.


Immagine di DR_Relling rilasciata sotto licenza CC

Le stalagmiti di questa grotta vengono definite "a piatti impilati" o a "frittelle" per via della particolarissima forma: l'elevata salinità dell'acqua unita all'altezza da cui cadono le gocce fa sì che, nell'infrangersi, la goccia crea una microesplosione e la sedimentazione dei sali di calcare avviene lungo le direttrici degli schizzi, creando la prima "frittella": quando un livello cresce sufficientemente, non si espande più e al di sopra se ne crea un altro: il risultato è un'infiorescenza spettacolare di altezza e diametro variabili.

2-3-4-5: lasciamo le meraviglie ipogee dell'Aven Armand (2) tornando nella calura delle Causses dirigendoci a nord, verso le Gorges du Tarn ma, invece che puntare come ieri su La Maléne, deviamo verso est al bivio (3) infilando la D16 e percorrendo l'altopiano deserto fino ai tornanti che scendono a Florac (4) dove non ci fermiamo (anche se come molti altri paesi che incontreremo meriterebbe la passeggiata) perché desideriamo percorrere la strada N106 che segue, sul fondo delle Gorges il corso del fiume Tarn; anche Ispagnac e Sainte-Enimie vengono superate in souplesse, perché il divertimento sta nella tortuosità della strada che invita ad una guida allo stesso tempo allegra e prudente, godendosi il paesaggio del fiume, delle rive boscose e delle falesie incombenti. Arrivati tuttavia a Saint-Chély-du-Tarn (5,frazione di Sainte-Enimie), sarà per il caldo, sarà per l'ora, sarà per la bucolicità del paesaggio, con il ponte che valica il fiume, perfettamente integrato nel paesaggio... ci fermiamo per fare il bagno!

              

Il piccolo villaggio viene raggiunto da una deviazione della N106 (o D907bis) che valica il fiume con un elegante ponte, sotto il quale il Tarn scorre placido ricevendo le acque di un torrente che forma una cascata verde di piante acquatiche. L'acqua è fresca (come avevamo sperimentato ieri) e passiamo un paio d'ore tra le spiagge e una passeggiata per le viuzze, ammirando la chiesa ed una cappella scavata quasi nella roccia. Apprenderemo soltanto poi che il villaggio e l'ansa del Tarn sono visibili dalla Causse, percorrendo la D986 e il Col du Coperlac. Su Wikipedia c'è una foto spettacolare.

5-6-7-8: lasciamo Saint-Chély-du-Tarn (5) proseguendo per la D907bis che percorre le Gorges, oltrepassando la Maléne e giungendo nel Cirque de Baumes, visto ieri dal pelo dell'acqua in canoa. In questo tratto ci sono alcune curiosità naturali create dall'erosione o dalla tettonica: un è il cosiddetto "Profilo di Cristo", che sarebbe percepibile nella forma di una falesia incombente sulla strada, e con un po' di fantasia lo si intravede in un tratto, mentre ben più identificabili sono la "Testa di Snoopy" e "Gentiluomo e Damina che ballano". L'elevato carsismo della zona ha creato forme ben più fantasmagoriche nel Chaos de Montpellier-le-Vieux, poco distante, ma non abbiamo fatto in tempo a visitarlo.

La testa di Snoopy La Damina e il Gentiluomo

A Les Vignes (6) una strada oltrepassa il fiume e risale la falesia con alcuni tornanti, per arrivare in una zona dove è stato reintrodotto il Gipeto (detto anche Avvoltoio delle Alpi) e se ne vede qualche esemplare volteggiare qui e là. Da qui si potrebbe riguadagnare il plateau della Causse ma preferiamo seguire le Gorges per quanto possibile e proseguiamo nel danzare tra le curve fino a Peyreleau (7) dove infiliamo la D996 delle Gorges de la Jointe che ci riconduce a Meyrueis (8)... stasera dobbiamo preparare i bagagli.

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