Bianconiglio e Gegeniglia
   I VIAGGI E LE GITE DI DUE MOTOTURISTI

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PRIMO RADUNO "DEAUVILLE MEETS DEAUVILLE"
DEAUVILLE (FRANCIA) 2003

        

GALLERIA FOTOGRAFICA
Motoraduno internazionale "Deauville meets Deauville" - prima edizione 2003 - Deauville (Francia)

LUOGHI E GIORNI DELLA MEMORIA

Report vintage, scritto 11 anni dopo l’evento...
... meglio tardi che mai: la memoria funziona ancora!
Questa è la nostra campana, se qualcun altro vuol dire la sua, siamo in un paese libero :)
Poche foto, a quel tempo si andava a pellicola...
Poche notizie di prima mano sui luoghi, si viaggiava senza la guida turistica...
Epiloghi quanto mai vari, tutto nel bagaglio dell’esperienza.

Fatta la Deauville, era naturale fare i Deauvillers: oggi questo neologismo ha un significato ben radicato nell’AHD, ma agli inizi del nuovo millennio in Italia esisteva l’HDCI, Honda Deauville Club Italia, poi solo Deauville Club Italia, di cui noi eravamo gli iscritti n°43 (avremmo voluto essere il n°46 come Valentino) così come in altre nazioni nascevano spontaneamente club di estimatori, o meglio di adoratori della Dea.
Fu per opera del club tedesco che nacque l’idea di organizzare un raduno di tutti i possessori di Honda Deauville d’Europa, ovviamente nella cittadina normanna di Deauville, dal 19 al 22 giugno 2003! Ecco la storica homepage del sito di riferimento di allora, che contiene diverse informazioni e molte foto sul raduno.
E così questa cittadina sulla costa della Manica, ben nota per esser la mondana spiaggia dei parigini insieme alle adiacenti Trouville e Honfleur, divenne la meta di un viaggio di un gruppetto di italiani che venne organizzato per iscritto sulle pagine dell’allora forum dell’HDCI. Con alcuni ci si conosceva già di persona per esserci incontrati o estemporaneamente o al raduno nazionale del 2002 all’Isola d’Elba, altre persone erano solo pensieri sullo schermo. Dopo adesioni e defezioni, programmi di viaggio “Tourer” e “Fast&Furious”, pianificazioni smontate e rimontate, gli equipaggi partecipanti provenienti da diverse parti d’Italia si diedero appuntamento all’area di servizio di Rivoli Nord, presso Torino, per iniziare questo viaggio all’avventura, senza un itinerario preciso e quindi senza prenotazioni alberghiere.

Gli intrepidi erano, in ordine di latitudine:

Bianconiglio e Gegeniglia (ovvero noi, Antonio e Agnese, Milano)
I MiRò (Michele e Roberta, Villafranca d’Asti)
Nonno Binone
(Giorgio, provincia di Cremona... o Mantova?)
L’amico di Giorgio, infiltrato con BMW R850RT (mi spiace, non ricordo il tuo nome)
Cobra
(Tiziano, romano trapiantato a Bologna)
Gli AleLe (Alessandro e Letizia, Livorno)
I Kaster49 (Mauro e Anna, Velletri)

“Presenti in contumacia” gli USS Cogeda, Stefano e Monica, che attendevano ad Anzio la cicogna con Gaia a bordo, ma le cui chiappone (della Dea, cosa credete?) erano montate sulla Dea dei Kaster49.

I Deauvillers italiani appena giunti a Deauville :)

Sosta al lago di Bourget, dopo Aix-les-BainsDomenica 15: la secessione
Milano – Rivoli (TO) – Mont Cenis – Bourg-en-Bresse
Appuntamento dalle ore 10 a Rivoli Nord: i diversi equipaggi (noi compresi) avevano percorso strade diverse in tempi diversi per convergere al punto di partenza. Saluti e presentazioni di rito, alle 11 si parte, autostrada fino a Susa e poi salita al Moncenisio dove veniamo accolti e salutati da una piccola delegazione di altri membri del club... ma iniziano già le grane: si diranno i peccati, non il peccatori. Noi eravamo già abituati a girare in gruppo, con un capogruppo, una testa colonna, una scopa e regole di base: si fa benzina tutti insieme, si mangia e beve insieme, si fa plinplin... diciamo nella stessa sosta :) e il gruppo gira bene. Qui non c’era la voglia di accettare e condividere a rotazione una pur minima gerarchia (“ma nooo, siamo pochi, cosa vuoi che ci mettiamo a guidare, siamo tutti amici,  si fa quel che ci si sente”) e da Susa in poi il viaggio sarà costellato di soste: “ho dimenticato la ricarica del telefono, ho dimenticato le sigarette, devo fumare, pioviggina e mi devo coprire, spiove e mi devo liberare se no sudo ecc...”.  L’itinerario seguito sarà lungo la valle della Maurienne, per Modane, Chambery, Aix-les-Bains, Ambérieu-en-Bugey e arriveremo a Bourg-en-Bresse alle ore 20, dopo aver percorso ben 330 km in nove ore, alla strabiliante media di 37 km/h fermandoci per le soste in luoghi anonimi. Ci sistemiamo in un hotel periferico e andiamo tutti insieme a cena: noi siamo al tavolo dei non-fumatori con Cobra e gli illustriamo i nostri dubbi sullo svolgimento del viaggio e nel discorrere si concretizza la nostra secessione dal gruppo, ne parlavamo già tra di noi due in interfono durante il viaggio: queste sono anche le nostre vacanze, non sono da sprecare in soste nei parcheggi di un piccolo centro commerciale dopo l’altro...

La Cattedrale di BourgesLunedì 16: la suggestione
Bourg-en-Bresse – Bourges – Blois
Il mattino salutiamo il gruppo che procederà secondo i propri ritmi mentre noi viaggeremo con i nostri, ci diamo appuntamento a Mont-Saint-Michel il 19: da questo momento in poi, noi secessionisti saremo “I Famigerati” :)
Procediamo per Maçon e Paray-le-Monial in direzione di Bourges dove ci fermiamo dedicando il giusto tempo al centro storico ed alla bellissima Cattedrale intitolata a Santo Stefano, gioiello dell’architettura gotica inserito nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO e luogo di intensa suggestione, che ben valeva la visita. Nel tardo pomeriggio ci avviamo a raggiungere Blois che sarà la nostra tappa serale: domani, castelli della Loira! Intanto iniziamo ad apprezzare il territorio francese: dopo aver già conosciuto da alcuni anni le Alpi Marittime, ora la Borgogna e la Francia centrale ci danno quell’impressione che d’ora in poi chiameremo “di Toscana allargata”, colli, coltivazioni, boschi e villaggi molto distanti tra loro. Non ultima, la correttezza di tutti gli utenti della strada verso i motards.

Il castello di ChenonceauxMartedì 17: siamo tutti medievalisti
Blois – Amboise – Chenonceaux – Tours
Pochi chilometri ma tanta storia: la mattina visitiamo l’importante castello di Blois, con la sua commistione di stili dal medievale al neoclassico, passando per gotico e rinascimentale. Mentre stiamo uscendo... incontriamo il gruppo, che è arrivato lì per altra strada (l’Alvernia) e sta entrando in visita. Saluti di circostanza, dubbio da parte nostra se siamo stati troppo drastici il mattino prima, ma ormai va così: adesso lo si ricorda con un altro spirito e ci si riderebbe anche sopra. Dopo Blois puntiamo su Amboise: anche qui importante castello benchè il passaggio della Rivoluzione ne abbia lasciato solo una minima parte rispetto a quello che doveva essere, ma più che a questo edificio siamo interessati al piccolo maniero di Clos-Lucé, ultima dimora del nostro grande Leonardo da Vinci. Dopo questa visita, puntiamo su Chenonceaux, forse il più caratteristico castello della Loira, realizzato come un ponte sul fiume Cher, affluente della Loira: la Gegeniglia si innamorerà delle grandi cucine. Pernottamento a Tours.

Mercoledì 18: l’Isola che c’è e non c’è
Tours – Le Mans – Fougeres – Mont-Saint-Michel
Breve giro per il centro di Tours al mattino, e poi si inizia a puntare verso la costa; Le Mans, Laval e la sorpresa di Fougères con il suo castello diroccato ma molto suggestivo, dove ci fermiamo per una visita sotto un cielo che ben ricordiamo dal nostro viaggio di nozze in queste lande: azzurro intenso e batuffoli bianchi, quello che chiamiamo “il cielo Magrittiano” per essere tante volte lo sfondo dei quadri del maestro belga. Il crepuscolo ci vede raggiungere il borgo di Beauvoir, ultimo passo nella terraferma prima di arrivare a Mont-Saint-Michel, per la quale non occorrono aggettivi . Ci sistemiamo in un piccolo hotel e, per cena, andiamo (o meglio, torniamo dopo tredici anni) sull’Isola che c’è e non c’è per gustarcela con meno turisti in giro, vedere montare la marea e ricordarci di quando eravamo sposini :)

Panorama di Fougéres      I Deauvillers a Mont-Saint-Michel

Foto sotto il cartello stradale di DeauvilleGiovedì 19: lo sbarco in Deauvillandia
Mont-Saint-Michel – Deauville
Già dal giorno precedente uno scambio di SMS con il gruppo (in arrivo da Cancale) ci aveva permesso di fissare un rendez-vous, e così la mattina ci troviamo sull’istmo che collega Mont-Saint-Michel alla terraferma per una foto di rito, e poi via, seguendo la strada per Caen prima e stradelle e stradine dopo (il tutto, ovviamente, senza storia) arriviamo finalmente a Deauville, dove è d’obbligo la sosta per foto sotto il cartello stradale. Ci sistemiamo in hotel (il gruppo) e noi nel nostro bungalow fuori paese: la sera iniziamo a immergerci nell’atmosfera del raduno che ha il suo quartier generale al Cafè de Paris, dove comanda Angela, o meglio Engelke (Helmut subentrerà nell’organizzazione solo l’anno dopo); con piacere notiamo che è presente anche una delegazione della casa madre Honda. In realtà di organizzato non c’è molto, soltanto la foto di gruppo del sabato, il resto è lasciato allo spirito di intraprendenza di ognuno. Per questo, davanti a una birra e tra una chiacchiera e l’altra con i motards convenuti da mezza Europa, buttiamo giù un itinerario per l’indomani per visitare le spiagge del D-Day. Alle 22 arriva una Dea stracarica con una “strana” targa (ai tempi si era inesperti): è Vangelis, il greco, che è sbarcato a Venezia questa mattina all’alba e si è sparato quasi 1600 km per arrivare: ovviamente, birra pagata!

Casamatta tedesca a LonguesVenerdì 20: i luoghi della memoria
Bayeux – Pointe du Hoc – Omaha Beach – Longues - Arromanches
La prima tappa sarebbe il museo di Bayeux, ci eravamo dati appuntamento lì col gruppo. Arrivati per tempo, attendiamo, attendiamo, attendiamo... e quando riusciamo a contattarci veniamo informati che Alessandro, volendo fare da apripista, ha letto erroneamente le indicazioni stradali ed è andato a Lisieux anzichè Bayeux... ok, visitiamo il museo da soli e poi, sempre via SMS, ci diamo appuntamento sulla costa. Troveremo il gruppo a pranzare in un bar di un porticciolo, da lì tutti insieme procediamo (un po’ troppo in fretta) per Pointe di Hoc, Vierville, Omaha Beach, il cimitero americano... tutti siti che ora visiteremmo, con l’esperienza fatta in tanti anni di mototurismo, con occhi diversi, inquadrandoli nel contesto che la Storia ha loro riservato... “Metti via quella bandiera, qui potrebbe non essere gradita...” mi dice Michele indicando il vessillo italiano col logo dell'HDCI che mi ha dato lui stesso all’Elba: ma perché mai, siamo in Europa Unita, adesso... i tedeschi cosa dovrebbero fare allora, sotterrarsi da soli? Il tour finisce alle batterie di Longues e ad Arromanches, la sera si torna a Deauville che è ora molto più animata per l’imminente weekend.

Foto di gruppo degli italiani a DeauvilleSabato 21: e il settimo giorno si riposarono...
Deauville – Trouville – Hofleur – Pont du Normandie – Photo Session
Soltanto ieri al meeting point del Cafè de Paris era comparso un cartello a pennarello che annunciava per oggi un tour alle falesie di Etretat: col senno del poi è stato un vero peccato perderlo, ma un po’ di stanchezza ha fatto propendere noi due per un giretto sia nella cittadina che ci ospita, poi nella dirimpettaia Trouville ma soprattutto nella deliziosa Honfleur, il cui monumento principale è la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, realizzata completamente in legno. Facciamo solo un salto al vicino Pont de Normandie per ammirare l’imponente opera ingegneristica che scavalca l’estuario della Senna. All’ora convenuta del pomeriggio tutti gli equipaggi europei si ritrovano sul molo di Deauville: gli organizzatori ci fanno mettere in ordine di colore e, guarda caso, l’unica Dea bianca (di Tiziano) viene messa tra le blu e le rosse... vive la France. Tutte le foto di gruppo saranno poi pubblicate sul sito ufficiale e verremo onorati anche della pubblicazione della notizia sul giornale Ouest France. La sera non c’è ancora la classica cena di fine raduno, solo il rassemblement al Cafè de Paris e nei locali limitrofi: ci si saluta, sia con l’intero mondo di adoratori della Dea che con gli italiani, per il ritorno ognuno per sé.


Domenica 22-Lunedì 23, il ritorno
Deauville – Chartres – Maçon – Chamonix - Milano
Andata in cinque giorni, ritorno in due, di nuovo viaggiando da soli: un po’ di belle statali, un po’ di autostrada ci portano a Chartres, altro monumento verticale allo stile gotico con la sua spettacolare Cattedrale di Notre-Dame che fa il paio con quella di Bourges vista all’andata. Parigi è a una manciata di chilometri, la tentazione ci sarebbe ma i tempi stringono e in serata arriviamo a Maçon, dove pernottiamo, dopo circa 600 km. Ultimo strappo e prendiamo la via più breve attraverso la Savoia e il tunnel del Monte Bianco, poi autostrada fino a casa. Abbiamo percorso per la prima volta fuori Italia un chilometraggio a quattro cifre: sarà il primo di molti altri viaggi europei anche se il prossimo DMD a cui potremo partecipare sarà quello dei Paesi Bassi nel 2006.

E i compagni di viaggio?
Siamo rimasti in contatto per un po’ con i MiRò che passarono alla Yamaha FJR, abbandonata dopo una caduta per "scarso feeling" e sostituita con una TDM... Staccatisi dall’HDCI, fondarono con altri transfughi la confraternita mototuristica de “I Gatti Randagi”, poi svanita, con cui condividemmo un paio di uscite.
Cobra
passò alla Varadero, ben più congeniale per la sua mole, e lo vedemmo l’ultima volta durante un giro nel Monregalese coi MiRò: è stato un piacere conoscere Tiziano, persona sempre pacata e mai nè fuori nè sopra le righe.
Nonno Binone
si è aperto il suo personale forum, di cui non ricordiamo l’indirizzo né sappiamo se esiste ancora.
Del suo amico, ricordiamo lo sguardo sognante mentre (mai egli uscito prima d’ora dall’Italia) mormorava “ho fatto il bagno nella Manica...”
Anche i Kaster49 fondarono un loro Moto Club Italia Touring in quel di Velletri, ad oggi non ce n’è più traccia.
Un pensiero per Letizia che scriveva usando il suo nick “LetAle”, portata via da un male crudele nell’aprile del 2011: fin quasi all’ultimo scherzava sul forum a proposito del numero e colore delle sue bandane... Non abbiamo più avuto notizie di Alessandro “AleLe” se non qualcosa dalle pagine dell'HDCI, che non frequentiamo praticamente più.
I contumaci USS Cogeda... beh, quelli ci sono ancora, ben presenti nell'AHD :)

Mentre stiamo scrivendo (agosto 2014) ri-consideriamo che il DMD del decennale svoltosi a Vogue, in Francia, a nostro avviso avrebbe dovuto essere tenuto di nuovo a Deauville, ma forse l’intransigente organizzazione tedesca ha voluto altrimenti, chissà... Siamo poi riusciti a partecipare al DMD scozzese di Anstruther, nel 2013... per il prossimo anno 2015 vedremo se potremo andare nelle Ardenne, in Belgio... e nel 2016? Molto, molto più vicino :)

 


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