Bianconiglio
e Gegeniglia |
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Dal Bodensee alla Zugspitze | |
Sabato 12 agosto 2017: Silvaplana, 17°C, il frigorifero delle Alpi funziona benissimo... Il ponte di ferragosto ci permette di rispolverare la moto e partiamo alla volta del Vorarlberg, il più occidentale degli stati federati austriaci.
Prima di entrare in Austria val bene la pena di fare una deviazione di 24 km A/R per fare rifornimento nel territorio extradoganale di Samnaun, la Livigno svizzera: qui la benzina 95 ottani costa 0,994 € e la 98 ottani 1,044 €: niente di meglio per pulire le candele! Carpe Diem approva, facendo accendere Cassandra (la spia della riserva) proprio pochi chilometri prima della stazione di servizio. All'uscita dalla zona franca il doganiere austriaco ci chiede "Italiani?" e all'assenso ci fa andar via con un rapido gesto della mano. Scendiamo verso Landeck evitando il tratto di strada a vignetta. L'hotel Enzian a Landeck fu il nostro campo base quando venimmo qui per percorrere la Silvretta Hochalpenstrasse, oggi invece proseguiamo avendo scelto un altro hotel più vicino alle zone di interesse, e per arrivare dobbiamo percorrere ancora tre passi. Il primo è il passo Arlberg 1798m, confine tra il Tirolo e il Vorarlberg. Scendendo dal passo si incontra un bivio dove pieghiamo a destra salendo per i panoramici tornanti e le gallerie della Lechtal LandesStrasse e raggiungendo il Flexenpass 1773m. Da qui si scende verso Zürs e Warth, quindi si sale ancora, dopo una galleria, fino ai 1679m dell'Hochtannebergpass. La discesa dal passo è allietata da una serie di tornanti poco prima di Schröchen dove, in frazione Nesslegg, ai piedi dell'omonimo monte sorge l'hotel Widderstein: appena occupata la camera e messa la moto nel garage coperto, via in piscina e bagno turco! Ecco il panorama dalla nostra finestra...
Domenica 13 agosto:
oggi puntiamo sul Lago di Costanza, o Bodensee, dove il
Vorarlberg si affaccia a Bregenz infilandosi tra la Germania e la
Svizzera. le curve lasciano il posto a una vallata ampia che si
dipana verso il lago.
Al
parcheggio incontriamo due altri motociclisti italiani, provengono
dalla zona di Munchen dove hanno preso tre giorni di pioggia, sono
arrivati qui passando per i castelli di Ludwig, dove hanno trovato
un affollamento e un traffico fuori dal comune: ricordiamo le nostre
code alla casa di Neuschwanstein fuori stagione, figuriamoci in
agosto...
"Quella lì" (non la vedete, l'abbiamo vista noi) è facile, è un'aquila, ma anche bella grossa... quell'altro invece è un ricordo di fumetti di guerra e di cataloghi Airfix: non ci si può sbagliare neanche da lontano, è un trimotore Junkers 52/3m degli anni Trenta, a posteriori identificabile in uno di quelli che operano servizi turistici dall'aeroporto di Dübendorf, presso Zurigo. Ma c'è un'altra sagoma nel cielo: speravamo di vederla ma sapevamo che non sarebbe stato difficile vista la frequenza dei voli. A una ventina di chilometri da qui, a Friedrichshafen, a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento il conte Zeppelin costruiva le aeronavi che sarebbero passate alla storia con il suo nome, più che con il termine "dirigibili". All'aeroporto di Friedrichshafen un grande hangar ospita due moderni dirigibili, chiamati Zeppelin NT, che compiono mini-crociere di durata dalla mezz'ora alle due ore sul lago, a un prezzo non proprio alla portata di tutti. Forse, se mettiamo qualche monetina da parte ogni giorno, tra dieci anni ci riusciamo anche noi :-) Ci segniamo la possibile visita di Friedrichshafen in futuro, dato che il Museo Zeppelin merita sicuramente, accoppiato al tour della città e alla visita degli hangar (che si tiene solo il sabato)... e magari al volo: info sul sito ufficiale. E' bello anche solo veder passare l'aeronave.
Rientriamo in hotel godendoci le curve una volta lasciato il lago alle nostre spalle... ma guarda questi austriaci dove vanno a costruire i tornanti... (non è vero, sappiamo farli anche noi così). Sula strada del ritorno la spia rossa del check della luce posteriore si accende, la lampadina della luce di posizione si è bruciata: un po' di patema nelle gallerie, domani provvederemo.
Prendiamo
allora la strada del Fernpass in direzione di Imst ma, arrivati a
Leermos... illuminazione: sulla Zugspitze non si sale mica solo
da Garmisch! Ed eccoci in pochi km alla stazione della funivia
Tiroler
Zugspitzbahn, dove il display alla biglietteria segnala 8°C
in vetta: andiamo su a 2964 metri! Scesi dalla vetta riprendiamo la strada dell'hotel, valichiamo il Fernpass 1212 m facendo al contrario la strada di tanti anni fa quando andammo a Neuschwanstein con la Cagiva River e deviamo per Imst. giunti a fondovalle, vale la pena di investire 5,10 € per la vignetta anche se dobbiamo percorrere solo 60 km di autostrada, se no arriveremmo troppo tardi, considerato che il tunnel dell'Arlberg è chiuso e che quindi tutti i veicoli devono percorrere il passo.
Martedi 15 agosto: abbiamo lasciato l'hotel Widderstein con un buon ricordo generale, anche se la varietà della cucina non è eccezionale; il receptionist rumeno che parlava un po' di italiano si è comunque prodigato per renderci agevole in soggiorno. Per variare un po' la strada, decidiamo di ripercorrere il FaschinaJoch 1486 m e di scendere a Feldkirch dove si potrebbe anche visitare il bel centro storico medievale... ma fa caldo. Attraversiamo uno scampolo di Liechtenstein e poi... il cantone San Gallo ti prende per sfinimento. Siccome c'è l'autostrada, la cantonale non si preoccupa di evitare i frequenti paesini e al quarto transito a 50 km/h, per evitare di arrivare domani notte, scegliamo di spendere i 37 € della vignetta annuale svizzera, vorrà dire che nei prossimi weekend la ammortizzeremo, e così in due ore e mezza, quattro dalla partenza, siamo già in box senza ulteriori soste, il viaggio di ritorno non è mai di ispirazione per noi... bello però, ci ripetiamo, fare Bellinzona-Milano in un'ora! |
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